Mafia, resta di proprietà del comune di Cinisi il casolare in cui è stato ucciso Impastato

Mafia, resta di proprietà del comune di Cinisi il casolare in cui è stato ucciso Impastato

CINISI – La Corte d’Assise di Palermo, presieduta da Vincenzo Terranova, ha emesso una sentenza in seconda sezione riguardante il casolare precedentemente appartenuto alla famiglia del boss Gaetano Badalamenti, all’interno del quale è stato ucciso Impastato. La sentenza stabilisce che il casolare rimarrà di proprietà del Comune di Cinisi che dovrà pagare, insieme all’Agenzia dei beni confiscati, 71mila euro agli eredi del boss mafioso: Leonardo Badalamenti, Vito Badalamenti e Teresa Vitale.

La disputa tra il Comune di Cinisi e gli eredi del boss mafioso

Nel 2020 una sentenza aveva stabilito la restituzione dell’edificio al secondo figlio del boss, Leonardo Badalamenti, a causa di un errore di trascrizione del numero di una particella. Tuttavia, la Corte d’Assise ha successivamente revocato la decisione e confermato la confisca di molti altri beni dei Badalamenti, tra cui il casolare di contrada Uliveto.

Ciò ha portato a una disputa tra il Comune di Cinisi, rappresentato dall’Avv. Antonio Ruffino e gli eredi del capomafia. Nel gennaio 2022, nonostante il provvedimento fosse già stato definitivo per 6 mesi e nessuno l’avesse impugnato, il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo ha assegnato l’edificio alla OnlusCasa memoria” e consegnato le chiavi a Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, ucciso su ordine di Badalamenti nel 1978 e alla nipote Luisa.

Badalamenti ha provato più volte a rientrare in possesso del casolare seguendo la legge, ma la Corte d’Assise ha emesso l’ultimo capitolo di questa vicenda, stabilendo la permanenza del casolare di contrada Uliveto di proprietà del Comune di Cinisi e il pagamento di una somma di denaro agli eredi del capomafia.

In foto il casolare di contrada Uliveto