I carboidrati sono uno dei tre principali macronutrienti e costituenti fondamentali degli alimenti che consumiamo quotidianamente quali pasta, pane e riso e che spesso conosciamo anche con il nome di farinacei. Da sempre la funzione principale che viene ad essi ascritta è quella di fornire energia di utilizzo immediato in quanto dietro al nome “carboidrato” si nasconde la molecola fondamentale utilizzata dall’organismo umano per produrre energia, vale a dire il glucosio.I meccanismi di regolazione e produzione energetica legati al glucosio sono fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo stesso ma ovviamente, tutto va correlato alle rispettive attività che ogni persona svolge quotidianamente. Un individuo sedentario avrà meno necessità di avere a disposizione grossi quantitativi di energia da spendere nell’immediato, cosa contraria avviene invece in un soggetto che pratica sport, soprattutto se di livello agonistico.
L’importanza dei carboidrati nel soggetto sportivo non deve semplicemente essere mirata alla gara o al giorno della competizione ma va considerata in tutto il processo di allenamento e di recupero che conduce lo sportivo alla performance.
L’organismo umano non è capace di immagazzinare grossi quantitativi energetici, ma esso è programmato per produrre l’energia sulla base delle richieste momentanee ed è proprio quando è sottoposto a stimoli allenanti o competitivi intensi che sfrutta i carboidrati per produrre l’energia necessaria al movimento.
Il problema è legato al fatto che l’uomo non riesce ad accumulare molti zuccheri se non nelle riserve muscolari ed epatiche di glicogeno che nel momento in cui iniziano a scarseggiare determinano uno scadimento delle prestazioni sia in gara che in allenamento, facendo risultare ovvio il concetto che sia gli allenamenti sia l’alimentazione risultano mirati ad implementare tali riserve.
Durante la competizione risulta quindi importante assumere carboidrati proprio per prevenire il depauperamento delle scorte del nostro organismo e per prevenire fenomeni di ipoglicemia che mal si correlano con la prestazione, tenendo sempre in considerazione il fatto che chi pratica un’attività sportiva di tipo agonistico svolge più allenamenti intensi durante la settimana, rivolti allo sviluppo di diverse capacità condizionali quali forza, resistenza o velocità che vengono stimolate sulla base delle caratteristiche e del modello di prestazione dello sport praticato. Può anche accadere che l’atleta si ritrovi a dover fronteggiare diverse gare in un arco temporale molto ristretto ed è quindi necessario, in queste condizioni appena descritte, che i muscoli siano pronti a poter ricevere nuovi stimoli allenanti il giorno successivo ad un allenamento intenso o a dover esprimere nuovamente una performance a livelli massimali. Ecco il perché l’assunzione dei carboidrati è necessaria anche alla fine dello sforzo, in quanto essi riescono se assunti nel corretto modo a fornire i giusti elementi facendo in modo che l’organismo ricostituisca le riserve energetiche epatiche e muscolari nel minor tempo possibile e di conseguenza si tenta di ottimizzare così il processo di recupero.I carboidrati rappresentano il substrato energetico che permettono allo sportivo di spingere la prestazione ad elevati livelli di intensità, poiché in assenza di questi l’organismo è costretto ad abbassare e a rallentare i ritmi di produzione energetica, sfruttando altre vie metaboliche e di conseguenza a diminuire i livelli di prestazione.Come per ogni cosa è sempre necessario analizzare in maniera scrupolosa l’intervento nutrizionale che si vuole eseguire iniziando dalla valutazione delle caratteristiche del soggetto per poi indagare le peculiarità dell’attività sportiva praticata, in quanto tra le diverse discipline del mondo sportivo possono esistere delle richieste specifiche che prevedono interventi e valutazioni molto diverse l’una dall’altra.
In collaborazione con il Dr. Antonino Greco, Dietista e preparatore atletico professionista F.I.G.C.
