Corruzione, arrestato presidente Regione Liguria: il “braccio destro” avrebbe agevolato clan di Riesi

SICILIA – Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni e di atti contrari ai doveri d’ufficio.

La notizia è stata confermata dal procuratore capo di Genova, Francesco Piacente.

L’arresto del presidente della Liguria e il coinvolgimento del “braccio destro”

Ai domiciliari è finito anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti. È accusato di corruzione elettorale, aggravato dall’aver agevolato l’attività di Cosa Nostra, in particolare il clan Cammarata del Mandamento di Riesi (Caltanissetta) con proiezione nella città di Genova. C’è anche una accusa per corruzione per l’esercizio della funzione.
È quanto avvenuto nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia genovese e dalla Guardia di Finanza. Gli uffici della Regione sono stati perquisiti nell’ambito dell’operazione operata stamani.

I coinvolti nell’operazione di oggi

In seguito a un blitz coordinato tra Genova, La Spezia e Sanremo, sono stati emessi altri provvedimenti a carico di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli, Roberto Spinelli, Mauro Vianello, Francesco Moncada (consigliere Esselunga), Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici.

Inoltre, sono stati sequestrati beni per un valore di 570.000 euro a carico di alcuni imprenditori.

Giovanni Toti è presidente della Regione Liguria dal 2015. Per i pubblici ministero, da presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Ovest, avrebbe pagato per far avere concessioni al terminal Reinfuse agli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli.

In foto Giovanni Toti