Licenziamenti, siglata a Catania un’ipotesi di accordo tra Pfizer e sindacati

Licenziamenti, siglata a Catania un’ipotesi di accordo tra Pfizer e sindacati

CATANIA – Questa mattina è stata siglata un’ipotesi di accordo nella sede di Confindustria a Catania, l’intesa tra i sindacati e la Wyeth lederle – società controllata da Pfizer che gestisce lo stabilimento produttivo etneo – per la chiusura positiva della procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso febbraio per 130 unità.

È stata richiesta nella vertenza una soluzione dalla multinazionale del farmaco. All’interno del documento di cinque pagine firmato questa mattina si legge: “Regolarmente esperita e conclusa la procedura di riduzione del personale” e che “lipotesi di accordo sarà sottoposta al competente Cpi per la sua definitiva stesura e sottoscrizione alla prossima convocazione“. L’ultimo atto è previsto giorno 26 aprile, quando le parti si incontreranno nella sede di Palazzo della Regione per sottoscrivere l’accordo definitivo davanti alla dirigente responsabile del Centro per l’impiego Salvatrice Rizzo.

Il punto di incontro è stato trovato nella proposta avanzata dei sindacati di operare una riduzione dei livelli occupazionali, attraverso un’importante incentivazione economica, all’esodo volontario del personale prossimo alla pensione e di coloro che anche se non immediatamente pensionabili vogliono lasciare in anticipo il posto di lavoro. A questi sono stati aggiunti anche i dipendenti assunti con contratto a tutele crescenti. Nel contempo già un gruppo di lavoratori ha deciso di accettare l’offerta di trasferimento nel sito di Ascoli Piceno, mentre qualcuno si è dimesso per andare a lavorare altrove.

Fino al prossimo 30 novembre si farà in modo di sfoltire e svecchiare l’organico per far quadrare i conti, lasciando in azienda i più giovani, con l’impegno da parte di Pfizer di assorbire eventuali esuberi rimanenti. In questi senso sindacati e azienda hanno già concordato un vertice a giugno per monitorare l’andamento di quanto stabilito con la firma del verbale odierno dopo quattro giorni di riunioni ad oltranza e due mesi di trattative.

Riteniamo buono l’accordo che è stato conseguito perché sicuramente ci consente di scongiurare la macelleria sociale che si prospettava all’inizio – dicono i segretari provinciali -, è chiaro che fino alla fine i profili interessati dal procedimento vanno salvati tutti!”.

Rivendichiamo quindi la battaglia a difesa del lavoro e ringraziamo i lavoratori tutti che ci hanno dato fiducia e poi quanti, in sede locale e regionale, hanno sostenuto la nostra azione. Rimane la grande amarezza di non essere stati ascoltati in sede ministeriale, dove ancora speriamo di poter arrivare per un confronto chiarificatore sul futuro dello stabilimento di Catania, che per quanto ci riguarda continuiamo a vedere a tinte fosche”, concludono i sindacalisti.

Foto di repertorio