ENNA – La squadra mobile della Polizia di Stato di Enna ha arrestato un uomo della provincia, la cui condanna definitiva dalla Corte di Cassazione è di 8 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per associazione mafiosa e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Nel giugno 2018, l’uomo è stato arrestato nell’operazione “Ottagono” insieme ad altri due individui, in cui si è scoperto che era responsabile di una tentata estorsione ai danni di un imprenditore edile e aveva influenze significative.
Dopo le procedure di rito, l’uomo è stato portato dalla Squadra Mobile al carcere di Caltanissetta. Il Questore della Provincia di Enna si è detto pienamente soddisfatto anche dell’esito processuale dell’indagine condotta dalla Squadra Mobile contro le consorterie mafiose nel territorio.
OPERAZIONE OTTAGONO E INFLUENZE SUL COMUNE
Sin dalle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Enna, a conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, ha arrestato il titolare di una ditta edile, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere a carico di alcuni soggetti accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e tentata estorsione.
I personaggi di Aidone hanno tratto la loro linfa mafiosa dalla stretta vicinanza al boss della Sicilia orientale Salvatore Seminara che, temporaneamente scarcerato nel 2013 per scadenza dei termini di custodia, si è posto al vertice della famiglia di “Cosa Nostra” di Caltagirone.
Inoltre, gli aidonesi si sono legati strettamente anche alla famiglia di Raddusa, controllata comunque dallo stesso Seminara, sino a quando i componenti e quest’ultimo sono finiti in manette.
Si è anche accertato che uno degli arrestati era in grado di esercitare significative influenze sul Comune di Aidone: in particolare nella gestione della raccolta dei rifiuti e del taglio degli alberi correlati al decoro urbano, nonché nell’organizzazione di intrattenimenti a vantaggio di un’attività commerciale.
