Le violenze, le richieste di soldi e l’ira: così Gaetano Rampello ha ucciso il figlio in pieno giorno

Le violenze, le richieste di soldi e l’ira: così Gaetano Rampello ha ucciso il figlio in pieno giorno

RAFFADALI –Gli davo 600 euro al mese, ma non gli bastavano mai. Mi picchiava e mi minacciava sempre per i soldi“.

Ha raccontato così in sede di interrogatorio Gaetano Rampello, 57 anni, l’uccisione del figlio 24enne Vincenzo Gabriele Rampello, ammazzato con diversi colpi di pistola ieri mattina in piazza Progresso a Raffadali, in provincia di Agrigento.

L’uomo, poliziotto in servizio al reparto mobile della Questura di Catania, avrebbe dunque agito in preda all’ira, esasperato per le vessazioni subite dal giovane.

Così, al culmine della lite avvenuta per l’ennesima richiesta di denaro, avrebbe impugnato la pistola d’ordinanza per rivolgerla all’indirizzo del figlio.

Diversi i colpi scagliati – almeno nove – che si sono rivelati immediatamente mortali per Vincenzo Gabriele. Secondo alcune indiscrezioni, pare che il ragazzo soffrisse di disturbi di natura psicologica.

Dopo il fatto di sangue, Gaetano Rampello si sarebbe seduto su una panchina in attesa di un autobus di linea. Il 57enne è stato fermato dai carabinieri proprio prima di salire a bordo di un mezzo di trasporto che lo avrebbe portato lontano dal luogo del delitto.