Le fiamme al bar-ritrovo del quartiere e l’intestazione fittizia di beni: 4 arresti, così favorivano il clan – I NOMI

Le fiamme al bar-ritrovo del quartiere e l’intestazione fittizia di beni: 4 arresti, così favorivano il clan – I NOMI

MESSINA – Nella notte appena trascorsa, la Squadra Mobile della Questura di Messina ha dato esecuzione ad una misura cautelare a carico di 4 persone. L’odierna attività repressiva rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sulle compagini delinquenziali operanti nel quartiere popolare di Giostra.

Secondo quanto rilevato dalle attività investigative, i destinatari della misura cautelare sono chiamati a rispondere, in concorso tra loro, di fattispecie delinquenziali poste in essere nel campo della fittizia intestazione di beni. I fatti-reato loro attribuiti risultano aggravati dalla finalità di agevolare l’organizzazione mafiosa costituita dalla cellula operante nel rione Giostra e riferibile ai noti Gaetano Barbera e Nicola Galletta (ex collaboratori di giustizia e già arrestati, il 29 dicembre 2019, nel corso dell’operazione antimafia convenzionalmente denominata “Predominio”).

Le fiamme al bar-ritrovo del quartiere

I provvedimenti restrittivi sono scaturiti dall’approfondimento investigativo svolto in relazione all’atto intimidatorio, avvenuto agli inizi di gennaio del 2020, ai danni di un noto bar-ritrovo del quartiere Giostra, il cui ingresso è stato dato alle fiamme. A suo tempo, il sopralluogo della Polizia Scientifica aveva permesso di rilevare – sulla vetrina e sulla saracinesca dell’esercizio commerciale – la presenza di fori dovuti all’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco.

In effetti, dalla visione delle immagini tratte dalle telecamere presenti nei pressi del locale era emerso che tre individui, completamente travisati, erano giunti a bordo di un motociclo, avevano esploso i colpi con un fucile e, cospargendo la saracinesca di liquido infiammabile, avevano appiccato il fuoco.

Le indagini, immediatamente avviate, fin dai loro esordi, hanno evidenziato come l’esercizio commerciale suindicato fosse di fatto, pur se formalmente intestato a Michael Cardullo, riconducibile ad altri soggetti, noti per la loro contiguità al clan di Giostra, consorteria criminale attiva nel centro.

Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia

Alle risultanze d’indagine andavano poi a sommarsi anche le dichiarazioni di Nicola Galletta e di Vincenzo Barbera, fratello di Gaetano, che deponevano in ordine alla riconducibilità del bar di Giostra ad Angelo Arrigo e a Carmelo Prospero e a Giuseppe Cardullo, a fronte di un’intestazione fittizia, in favore di Michael Cardullo.

Dalle indagini emergeva infatti che i più rilevanti atti di gestione del bar-ritrovo, in realtà, erano compiuti dalla compagna di Carmelo Prospero nell’interesse di quest’ultimo, da Giuseppe Cardullo e da Angelo Arrigo (per il tramite dei propri congiunti, essendo questi detenuto).

Per quanto sopra, nella prime ore di oggi, personale della Squadra Mobile di Messina, coadiuvato dall’omologa struttura investigativa della Questura di Trapani e con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, ha provveduto all’arresto e al trasferimento in carcere di:

  • Carmelo Prospero, 38 anni;
  • Angelo Arrigo, 33 anni;

al rintraccio ed alla sottoposizione agli arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi per:

  • Giuseppe Cardullo, 60 anni;

al rintraccio ed alla sottoposizione all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per:

  • Michael Cardullo, 31 anni.

Tutti i predetti, secondo i capi di imputazione, sarebbero da ritenersi responsabili, in concorso fra di loro, del reato di trasferimento fraudolento di valori, perché, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, hanno attribuito fittiziamente la titolarità di un pubblico esercizio a Michael Cardullo, intestatario dell’omonima ditta individuale, essendo il medesimo esercizio commerciale, di fatto, nella disponibilità di Angelo Arrigo, Carmelo Prospero e Giuseppe Cardullo con l’aggravante di avere commesso il fatto per agevolare l’associazione mafiosa promossa e diretta da Gaetano Barbera e Nicola Galletta, finalizzata al controllo mafioso del quartiere Giostra.

Fonte foto l’occhio di Benevento