Lascito solidale: che cos’è e come funziona

Lascito solidale: che cos’è e come funziona

Nel nostro Paese ben 800mila persone hanno lasciato a un ente benefico una parte del proprio patrimonio. Si tratta di una scelta diffusa, grazie a cui si dà continuità ai propri valori, evitando di danneggiare in qualunque modo i diritti degli eredi. Qualsiasi contributo ha un’importanza fondamentale, e rappresenta una testimonianza unica e speciale. Il lascito testamentario può essere considerato come un atto di generosità e di consapevolezza, grazie al quale il testamento viene impreziosito con ideali come il senso di uguaglianza e soprattutto la generosità. Tutti noi possiamo trovare un ente o un’associazione da sostenere con un lascito testamentario.

Lascito testamentario: chi può effettuarlo

Sarebbe un errore pensare che solo le persone molto ricche o i filantropi più benestanti possano prevedere un lascito solidale nel proprio testamento. Anche chi non ha condizioni economiche tali da poter far parlare di sé con un lascito milionario dovrebbe prendere in considerazione l’opportunità di mostrarsi generoso e far parlare il proprio cuore. Chi si trova in uno stato di necessità può essere aiutato in tanti modi diversi: con un quadro lasciato per testamento, ma anche con un gioiello, con un importo in denaro, con dei titoli di investimento, con delle azioni, con un immobile, con una polizza vita, e così via. Dipende tutto dal patrimonio che si ha a disposizione, a patto che il suo valore rientri nella quota disponibile e sempre a condizione che i diritti degli eredi legittimari non vengano danneggiati o messi in discussione.

I lasciti solidali e le tasse

Non è prevista alcuna imposta a carico dei lasciti solidali, come indicato dal Codice del Terzo settore del 2017, attraverso il quale è stato stabilito che è esente da tassazione tutto quello che viene lasciato in eredità a realtà che perseguono una finalità di utilità sociale. D’altro canto, nel caso in cui il lascito sia a beneficio di un ente che non gode della qualifica di onlus, l’esenzione dalle imposte è comunque garantita a patto che, entro 5 anni, l’ente dimostri che il lascito è stato utilizzato in conformità con il fine precisato dal disponente.

Quando il testamento può essere annullato

A tal proposito occorre indicare il motivo nel testamento in maniera corretta, poiché in caso contrario esso potrebbe essere annullato. Nel caso in cui il testatore lasci a un ente un certo importo in denaro perché continui la ricerca sul cancro, è chiaro che se l’ente non si è mai dedicato in precedenza a questa attività si è in presenza di un errore nella motivazione. Ecco quindi che la disposizione testamentaria solidale può essere impugnata per invalidità. Ecco perché la decisione di destinare in beneficenza un lascito dovrebbe essere presa in famiglia, così che gli eredi vengano coinvolti e soprattutto siano resi partecipi di una scelta che comunque li riguarda.

Impugnare il testamento: quando e come si può fare

Qualora il lascito solidale oltrepassi il tetto della quota disponibile, il testamento può essere impugnato dagli eredi legittimari, anche se resta comunque valido. Gli eredi legittimari non sono altro che i membri del nucleo familiare che hanno diritto, sulla base di quanto previsto dall’ordinamento giuridico del nostro Paese, a una quota parte del patrimonio. È di dieci anni il limite di tempo entro il quale gli eredi legittimari, una volta che la successione è stata aperta, hanno la possibilità di avviare un’azione di riduzione. Essi sono tenuti a fare riferimento a un giudice chiedendogli di dichiarare non efficace la disposizione testamentaria in relazione alla parte che eccede la quota disponibile, così che le legittime possano essere salvaguardate in misura totale.