La rivoluzione in Iran raccontata dal giornalista Giustino allo “Spedalieri” di Catania

La rivoluzione in Iran raccontata dal giornalista Giustino allo “Spedalieri” di Catania

CATANIA – Nell’ambito delle attività formative legate al progetto “Scuola di legalità”, gli studenti del Liceo “Spedalieri” di Catania hanno avuto l’opportunità di incontrare il giornalista Mariano Giustino, corrispondente dalla Turchia di Radio Radicale, opinionista del Foglio e dell’Huffington Post, che, con competenza, chiarezza e passione, racconta, sulle principali testate giornalistiche, l’evoluzione dell’incredibile rivoluzione in corso in Iran.

In un equilibrio sapiente di confidenze piene di spirito e affondi serissimi, è emerso il cuore della sfida alla dittatura dei Pasdaran. La generazione Z è in contatto con il resto del mondo attraverso i social e ha dato vita a un movimento spontaneo, non organizzato da alcuna struttura di opposizione (politica o religiosa), “senza testa” e senza armi, con un obiettivo molto preciso: il cambio di regime.

Non si punta più a richieste economiche o a generiche riforme, come spesso è accaduto in passato, quando movimenti politici con insegnanti, pensionati, studenti o minoranze etnico-religiose rivendicavano correttivi alla Repubblica Islamica; richieste a cui il regime riusciva in qualche modo a fare fronte, disinnescando le proteste.

Inoltre, il fatto che le rivolte sono prive di leadership rende difficile alle forze di sicurezza iraniane porre fine alle manifestazioni, in quanto non vi sono dirigenti da imprigionare o eliminare. Anche la propaganda annaspa, dal momento che la rete (nonostante i tentativi di oscuramento) garantisce la pluralità dei punti di vista.

Le forche dei mullah non prevarranno sulla contestazione sempre più imponente e creativa degli studenti iraniani a condizione che il mondo non si giri dall’altra parte.

E dunque “non possiamo non ringraziare i giornalisti dalla grande tensione ideale come Mariano Giustino, le domande maieutiche degli alunni dello Spedalieri e i ragazzi iraniani che stanotte scenderanno in piazza, bruciando il velo e gridando AZADI, per logorare il regime degli Ayatollah, perchè, come diceva Walt Whitman, ci aiutano a “’sbarazzarci di tutto ciò che offende la nostra anima‘”, conclude la Dirigente Ciraldo.