La difesa s’inceppa ed il Palermo cade a Cosenza

La difesa s’inceppa ed il Palermo cade a Cosenza

PALERMO – Di colpo è finito l’incantesimo: le due vittorie consecutive e le tre partite di seguito chiuse
senza subire gol sono ormai un bel ricordo e nulla più. Negli occhi e nella memoria rimane la sconfitta, forse immeritata, patita ieri pomeriggio a Cosenza alla fine di una gara anche bella, emozionante e con continui cambiamenti nel risultato, con il verdetto finale di 3 a 2 per i padroni di casa e con un rigore sbagliato da Brunori, e già questa è una notizia, negli ultimi minuti di recupero dopo il 90°.

Alla fine l’hanno vinta i calabresi e, probabilmente, l’hanno vinta con merito. Può sembrare un paradosso avendo appena scritto che la sconfitta è forse immeritata per i rosanero, ma è così: il Cosenza ha meritato di vincere, ma il Palermo non meritava di perdere.

Tanti i giocatori in maglia rossoblù che hanno dato l’impressione di giocare la partita della vita a cominciare da Rispoli, ex di turno, che è sempre stato una spina nel fianco della difesa rosa con i suoi cross insidiosi. Proprio su un cross di Rispoli è arrivato il momentaneo pareggio del Cosenza con Florenzi al 46° dopo che Brunori al 41° minuto del primo tempo aveva concluso in rete una delle azione più belle della partita, tutta di prima, proprio nel momento in cui il grosso del gruppo di tifosi rosanero faceva ingresso allo stadio. Sarebbero da capire, anche perché non è la prima volta che succede, i motivi di questo ritardo nell’ingresso allo stadio dei tifosi arrivati da Palermo.

È innegabile che in tutti e tre i gol subiti ieri dagli uomini di Corini ci siano grosse responsabilità dei difensori rosa.

Sul primo è stata data a Florenzi la possibilità di coordinarsi in tutta tranquillità e scoccare un tiro al volo di destro sul quale Pigliacelli non ha potuto farci nulla. Bello il cross di Rispoli, bellissimo il tiro di Florenzi, ma i difensori rosa, con Mateju in testa, sono rimasti imbambolati ad osservare.

Sul secondo gol un rimpallo ha consentito a Rigione al 56° di trovarsi da solo a tu per tu con Pigliacelli e di farlo secco, ma anche questa volta la difesa rosanero non è sembrata per nulla reattiva.

Sulla terza rete di testa di Larrivey al 63,° Crivello si è fatto sovrastare dall’attaccante avversario senza neanche tentare di saltare per contrastarlo.

Sicuramente le ammonizioni ricevute da Devetak, da Mateju e da Marconi avranno influito sul rendimento dell’intero settore difensivo, con i tre giocatori ammoniti costretti a limitare il proprio agonismo per non incorrere nel secondo cartellino giallo.

Il momentaneo pareggio del Palermo era arrivato al 59° con un colpo di testa di Brunori che si era insaccato imparabilmente alle spalle di Marson.

Tanti i rimpianti, a cominciare dal rigore tirato da Brunori e respinto da Marson, ma tanti i problemi che sono affiorati e che devono far riflettere sul futuro anche perché il mercato invernale incombe. Primo tra tutti, il fatto che, se non segna Brunori, non segna nessuno: ci hanno tentato ieri Di Mariano, Segre e Valente, quasi sempre con tiri da lontano di scarsa efficacia.

C’è da considerare poi che i quattro difensori che vengono sempre schierati da Corini, Mateju, Nedelcearu, Marconi e Devetak, con gli esterni ieri in grossa difficoltà, non hanno sostituti all’altezza. L’ingresso al 29° del primo tempo di Crivello al posto di Devetak, lascia intendere che Sala non sia ancora pienamente recuperato, mentre Lancini e Buttaro sono ancora indisponibili.

Forse il reparto che offre maggiori alternative è il centrocampo, dove ieri Gomes si è dannato l’anima per tentare di costruire gioco.

Non ci resta che dare appuntamento al Barbera domenica 27 novembre alle ore 18 per Palermo-Venezia dopo la sosta della prossima settimana con un atro grattacapo per Corini: l’indisponibilità di Marconi che verrà squalificato per l’ammonizione rimediata da diffidato.