La Banca d’Italia premia la Scuola “Q. Maiorana” di Catania

La Banca d’Italia premia la Scuola “Q. Maiorana” di Catania

CATANIA – I risultati riportati da testate giornalistiche specializzate come “Il Sole 24 ore” o il “Wall Street Journal” sono chiari ed impietosi: secondo le più recenti indagini gli italiani, messi a confronto con altri popoli dell’area OCSE, dimostrano di avere un basso livello di conoscenza e competenza in tema di finanza personale, risparmio ed investimenti.

Le conseguenze di una tale “storica ignoranza” sono facilmente intuibili nel momento in cui si consideri che la disponibilità di risorse economiche risulta realmente fruttuosa, per i singoli e per il Paese, solo se accompagnata da un’adeguata capacità di gestire le stesse e di pianificare con lungimiranza le scelte economiche.

Convinti così che la Scuola possa e debba fare tanto anche in questo campo, la Banca d’Italia e il MIUR, sin dal 2007, hanno dimostrato un particolare impegno nella realizzazione di un comune percorso di formazione di cultura economica e finanziaria destinato alle scuole italiane di ogni ordine e grado.

L’importanza dell’iniziativa, proposta nel corso del passato anno scolastico con l’ottava edizione del “Premio per la Scuola: Inventiamo una banconota”, è stata colta dalla Scuola Secondaria di primo grado “Quirino Maiorana” di Catania che, su impulso della Dirigente Scolastica, dott.ssa Gisella Barbagallo, e dell’intero Collegio dei Docenti, si è quindi misurata con il tema scelto per l’a.s. 2020-21: “Economia e società: gli insegnamenti della pandemia”.

I frutti di tale impegno non sono mancati ed il bozzetto di banconota presentato da Aurora Anzaldi, già alunna della classe III C, ha superato brillantemente la selezione regionale (Sicilia-Calabria) consentendo alla Scuola “Maiorana” di accreditarsi tra le nove scuole (tre primarie, tre medie e tre superiori) vincitrici, a fronte di ben 140 partecipanti, di questa prima fase. La cerimonia di premiazione si è svolta il 19 ottobre, in live streaming, alla presenza degli istituti scolastici interessati e dei rappresentati delle filiali siciliane e calabresi della Banca d’Italia.

A dare il benvenuto agli intervenuti sono stati il dott. Pietro Raffa, direttore della sede della Banca d’Italia di Palermo e il dott. Stefano Suraniti, Direttore generale dell’USR Sicilia che, dopo aver ringraziato dirigenti, docenti e alunni, hanno ricordato i numerosi progetti organizzati dall’Istituto bancario con il MIUR. Il dott. Nicola Parisi, moderatore dell’incontro, oltre che referente del progetto per la sede palermitana della Banca d’Italia, ha sottolineato l’impegno dei partecipanti e la riflessione, profonda, manifestata dagli stessi nell’elaborazione dei prototipi di banconote.

Si è, quindi, dato spazio agli interventi delle scuole vincitrici che hanno presentato i loro bozzetti. Per la Scuola Maiorana ha preso la parola la dirigente, dott.ssa Gisella Barbagallo, la quale, dopo aver ribadito l’attenzione dell’istituto da lei diretto ai temi legati all’educazione economica e finanziaria delle nuove generazioni, ha ricordato la partecipazione al progetto “Inventiamo una banconota” come uno tra i momenti più lieti di un anno particolarmente complicato come quello appena trascorso.

L’intervento della professoressa Angelica Maria Patanè, la docente di Arte e immagine che con competenza ha guidato gli alunni, è servito ad illustrare la metodologia di lavoro adottata nell’ideazione del bozzetto, mentre la descrizione ed il commento al soggetto rappresentato sul prototipo di banconota risultato vincitore sono stati affidati alla sua giovane ideatrice, Aurora Ansaldi, che oggi frequenta il Liceo classico.

La ragazza con la mascherina sul viso che avvicina la Terra ad un microscopio – ha così spiegato Aurora – è simbolo dell’umanità che nell’era del Covid si affida alla ricerca scientifica, mentre la colonna greca, avvolta da ramoscelli di ulivo, ci ricorda che solo cultura, scienza e pace possono assicurare un futuro di sicurezza e prosperità alle generazioni che verranno“. Un messaggio di fiducia e speranza, peraltro in linea con le riflessioni proposte anche dalle altre scuole partecipanti, che, da solo, testimonia la riuscita del progetto e la validità della proposta educativa a esso legata.