San Valentino e Serie A, per ogni squadra il suo amore: tutte le unioni storiche del calcio dal 1989 a oggi

San Valentino e Serie A, per ogni squadra il suo amore: tutte le unioni storiche del calcio dal 1989 a oggi

ITALIA – Tra le tante forme di amore che esistono, una è quella che lega i calciatori alla propria squadra del cuore, quella che più li ha fatti crescere professionalmente e umanamente, regalando successi e soddisfazioni ma anche ostacoli da superare per dare sempre il meglio.

In occasione di San Valentino, la redazione di Affidabile.org ha realizzato una ricerca sugli amori più importanti della storia del calcio.

Per entrare nel vivo di queste importanti relazioni professionali e affettive, abbiamo ristretto il campo agli ultimi 35 anni di Serie A, ovvero dal 1989 a oggi: quali sono stati i giocatori più fedeli in questo lasso di tempo?

Tralasciando gli amori “giovanili” o, per meglio dire, “primaverili” – seppure importanti – questa carrellata di lovestory nel nome della fedeltà calcistica riguarderà solo i professionisti della massima serie, e in particolare coloro che hanno militato per almeno 10 anni nello stesso club.

Questo perché, proprio a ridosso della fine della finestra invernale di calciomercato, si sa bene come le trattative per le cessioni e gli acquisti siano spesso allettanti sia per i giocatori che per le società calcistiche: la fedeltà in questo contesto assume un valore ancora più rilevante e degno di nota.

Dalla Juve al Frosinone, gli amori più longevi delle squadre in Serie A

Non sono solo le grandi big del calcio italiano ad avere vissuto lunghe e appassionate storie d’amore con le proprie punte di diamante sul campo.

Milan, Inter, Juventus, Lazio, Roma sono certo ai primi posti nelle classifiche di fedeltà dei calciatori, ma anche altri club, dall’Atalanta al Napoli, hanno potuto contare sulla dedizione dei propri giocatori-simbolo.

La classifica dei fedelissimi

Da un confronto dei dati, si può già stilare una classifica dei fedelissimi in questi ultimi 35 anni, che vede sul podio Totti con i suoi 25 anni di militanza nella Roma, seguito da Zanetti e Del Piero, rispettivamente per 19 anni di seguito al servizio di Inter e Juve.

Escludendo Maldini, attivo dal 1978 e dunque prima del periodo considerato, i rossoneri più attaccati al club sono stati Massimo Ambrosini e Gennaro Gattuso, il primo per ben 15 anni, dalla stagione 98-99 al 2012-2013, così come è accaduto a Stefan Radu, tra le fila biancocelesti dal 2008 al 2023.

Tra le unioni più lunghe tra giocatori e squadre del cuore, una, praticamente “maggiorenne”, è quella di Gianpaolo Bellini con l’Atalanta, la quale è durata per ben 18 anni, ovvero dalla stagione 98-99 fino al 2015-2016.

Francesco Magnanelli ha sfiorato i festeggiamenti del diciottesimo compleanno insieme al Sassuolo per un soffio, visto che è rimasto in squadra per 17 anni, dal 2005 al 2022, giusto un anno in più del collega Daniele Conti, “innamorato” del suo Cagliari dal 1999 al 2015.

Totti, Zanetti e Del Piero sul podio dei partner più fedeli

Sebbene non sembri corretto mettere a confronto le lovestory, ognuna delle quali è unica nel proprio genere, una curiosità sorge spontanea: chi sono stati i giocatori in assoluto più fedeli alla propria squadra?

Francesco Totti è in prima posizione: con il suo numero 10 ha trascorso nella Roma ben 25 anni. Secondo sul podio è Javier Zanetti, che ha fatto la storia dell’Inter per 19 anni dalla stagione 95-96 al 2013-2014. A pari merito con Zanetti si piazza Alessandro del Piero, amatissimo attaccante della Juve dalla stagione 93-94 al 2011-2012.

La medaglia di bronzo della fedeltà va a Daniele De Rossi, con i suoi 18 anni nella Roma, e, ex-aequo, a Gianpaolo Bellini, legato in modo indissolubile alla sua Atalanta.

Francesco Magnanelli, Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini sono a un soffio dalla top 3 dei devoti, con 17 anni rispettivamente trascorsi ad animare le partite di Sassuolo (il primo) e Juventus (i restanti due, nei ruoli di portiere e difensore). Poco sotto di loro, sono da ricordare le lunghe imprese di Daniele Conti, nei suoi 16 anni con il Cagliari, e di Stefan Radu e Massimo Ambrosini, stretti per 15 anni intorno alle proprie amatissime Lazio e Milan.

La lista dei veri amori tra calciatori e squadre è ben più lunga: se la durata è importante, lo è altrettanto l’intensità dell’unione.

La Vecchia Signora non si tradisce mai: 11 i calciatori fedeli per più di 10 anni

Proprio a proposito di intensità dell’unione, va detto che l’amore si fa in coppia. Alcune squadre sembrerebbero essere più propense di altre a generare rapporti di lunga durata, come dimostra un confronto di dati tra il club con un maggiore tasso di “loyalty”, per utilizzare un termine del marketing.

La “Vecchia Signora” Juve è al primo posto della classifica: sono stati ben 11 i calciatori attivi con la maglia bianconera per più di 10 anni. Nove sono invece i giocatori che hanno dimostrato devozione al Milan per più di due lustri dal 1989 a oggi, mentre 6 sono quelli della Lazio. Inter, Roma e Sassuolo si difendono bene con 5 giocatori “fidelizzati” per oltre dieci anni dall’89 ai giorni nostri.

Il fanalino di coda spetta a Fiorentina, Bologna e Frosinone, ognuna con un unico grande amore nell’arco di un decennio, ovvero, rispettivamente, quello con Manuel Pasqual, Carlo Nervo e Mirko Gori. In realtà ci sono anche alcune squadre che non hanno mai avuto neanche un giocatore per più di dieci anni di fila: nessun grande amore di lunga data, dunque, per Verona, Torino, Monza, Lecce, Empoli e Salernitana.

Juventus

A volte l’amore è in bianco e nero, o almeno così lo vedono i calciatori che negli ultimi 35 anni hanno segnato la storia più recente della Juve. Dal 1993 al 2012 è Alessandro Del Piero l’amante che ha trascorso più tempo con la Vecchia Signora, dopo l’esperienza da giovanissimo con il Padova.

“Pinturicchio”, 705 volte in maglia bianconera, 290 gol e 177 assist, non è però il solo uomo della Juve: accanto a lui, sebbene arrivato poco dopo, c’è uno dei portieri più amati dai tifosi italiani, anche per il suo ruolo in nazionale, ovvero Gianluigi Buffon. Dal 2001-2002 al 2017-2018 Buffon è diventato un’icona dei bianconeri, e durante la sua permanenza in squadra la Juve ha vinto 9 campionati in serie A, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe Italiane.

Altro portiere dei record è Michelangelo Rampulla, considerato a pieno diritto il secondo migliore della Juventus, con cui ha giocato dal 92-93 al 2001-02: lo storico secondo è noto per essere anche un goleador, tanto che agli inizi della sua avventura in squadra il messinese segnò un gol su azione contro la Cremonese.

Milan

La passione rossonera ha tanti nomi all’attivo, da Ambrosini a Gattuso, per citare due dei giocatori in assoluto più affezionati al Milan: il primo, centrocampista di livello, ha servito la squadra con dedizione dalla stagione 98-99 al 12-13, e dunque per ben 15 anni. Dal 1999 alla stagione 2011-2012, Rino Gattuso ha trascorso al Milan 13 anni di carriera, rientrando poi in altra veste nel 2017-2018, come allenatore della Primavera, prima, e della prima squadra, poi.

Sebastiano Rossi, storico portiere, ha difeso la porta rossonera per 12 anni, mentre il tempo di permanenza continuativa in squadra è stato di 11 anni per Inzaghi e Albertini, e di 10 anni esatti per Pirlo. Lo stesso Pirlo, prima di lasciare il club nel 2011, ha affermato alla stampa che sono stati molti i motivi della scelta, chiudendo con un “sarei rimasto per sempre”.

Lazio

Dal 2008 al 2023 è il 37enne Stefan Raducon 15 anni consecutivi alla Lazio, l’amore più longevo della squadra.

Oltre al difensore rumeno, ha dimostrato nel tempo un forte attaccamento alla bandiera biancazzurra anche il Pallone d’argento Paolo Negro: con la maglia numero 64 è stato in squadra per 12 anni, dalla stagione 93-94 al 2004-2005. Stessi anni nel club, sempre 12, per il difensore Giuseppe Favalli, che ha giocato con la Lazio a partire dalla stagione 92-93, acquisito giovanissimo per 5 miliardi di vecchie lire, fino al 2003-2004: con la maglia laziale il giocatore ha vinto uno scudetto, tre Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA.

Inter

Non sempre l’amore è rappresentato dal tipico colore rosso. Per alcuni giocatori dei massimi livelli il cuore è nerazzurro e risponde al nome di “Inter”. Anche se in amore non esistono record e classifiche, va detto che Javier Zanetti è al primo posto della scala di fedeltà alla propria maglia, con il massimo numero di presenze tra i nerazzurri dal 1995 al 2014, quindici trofei portati a casa e il più lungo tempo con la fascia di capitano.

Grande passione ricca di successi è anche quella tra il difensore Marco Materazzi e la sua Inter, durata dalla stagione 2001-2002 a quella 2010-2011: i numeri di questa unione sono il 23 della maglia, il 20 dei gol e il 276 delle presenze, con ben 15 trofei vinti.

Anche Ivàn Ramiro Córdoba, nativo colombiano, ha dimostrato grande fedeltà alla divisa nerazzurra, prevalentemente col suo numero 2, sfoggiato in campo per ben 12 anni, dal 1999 al 2011-2012.

E come non pensare, tra gli altri, a Dejan Stanković, con le sue nove stagioni e mezzo tra i neroblu nel ruolo di centrocampista: dal 2003-2004 al 2013-2014 il campione ha segnato 42 gol in 326 presenze, e pare che nel 2004 Dejan rifiutò addirittura una proposta della Juve proprio per restare con la sua Inter.

Roma

La Roma non è solo Totti. Oltre al capitano, anche altri suoi colleghi hanno manifestato un legame profondo con i giallorossi, da Daniele De Rossi (18 anni di unione col club), al brasiliano Aldair Nascimento Do Santos, uno dei primi, nel periodo considerato, ad avviare il sodalizio calcistico con la squadra: Aldair ha esordito nella Roma durante la stagione 90-91, e ha continuato per 13 anni.

Il 2 giugno 2003, per salutare il club, è stata organizzata una partita amichevole tra la stessa Roma e la nazionale brasiliana: Aldair ha giocato il primo tempo con i connazionali e il secondo tempo con gli amici giallorossi, a dimostrazione del suo affetto e della sua riconoscenza verso i compagni d’avventura.

Le altre squadre

Oltre ai club blasonati, gli amori nati all’insegna della fede calcistica sono davvero tanti, difficili da elencare in un articolo.

Per citare qualche nome, Gianpaolo Bellini, con 435 presenze in campo, è l’uomo dell’Atalanta, squadra con la quale il giocatore ha militato per 18 anni, fin dalla stagione 98-99.

Daniele Conti e il suo Cagliari sono stati insieme per 16 anni, dal 1999 al 2015: l’anno dopo l’ormai ex calciatore è entrato nell’organigramma rossoblù come tecnico della Primavera, divenendo una vera e propria icona per i tifosi.

Marek Hamšík ha invece legato la gran parte della propria carriera calcistica al Napoli, per ben 12 anni di seguito, lo stesso periodo trascorso da Di Natale con l’Udinese, da Lopez con il Cagliari, da Berardi con il Sassuolo.

Manuel Pasqual, difensore di ruolo, ha contribuito ai successi della Fiorentina per 11 anni, prima dell’abbandono della squadra anche a causa di probabili conflitti con l’allenatore Paulo Sousa. Dopotutto, persino i grandi amori possono essere messi alla prova dai “terzi incomodi”.

Non ci sono più gli amori di una volta: le unioni più longeve non vanno oltre gli anni 2000

Se volessimo individuare dei periodi di massima fedeltà, in tutto l’arco temporale considerato nell’articolo, potremmo dire che gli amori tra giocatori e club nati nei primi anni Novanta sono stati quelli più duraturi: risale infatti al 1992 l’ingresso di Totti nella Roma, al 1993 quello di Del Piero alla Juve e al 1995 quello di Zanetti all’Inter.

Buona parabola di fedeltà anche per chi è entrato in squadra i primi del Duemila: nel 2001 la Roma ha accolto De Rossi e la Juve ha aperto le porte a Buffon, mentre Giorgio Chiellini, nella formazione juventina dal 2005, è restato nel club per 17 anni, facendo esattamente lo stesso percorso di Magnanelli con il Sassuolo.

Come sono stati raccolti i dati

Le fonti utilizzate per realizzare la ricerca sono Transfermarkt Wikipedia. Queste si riferiscono alle massime squadre, ovvero alle partecipanti alla Serie A nella stagione corrente, 2023-2024, relativamente a un range temporale che va dal 1989 a oggi.

Non rientrano quindi nei parametri dell’analisi le militanze giovanili, sebbene di lunga durata. Inoltre, sono stati presi in considerazione soltanto i calciatori la cui “fedeltà” è durata almeno dieci anni consecutivi, senza intermezzi come i prestiti, anche soltanto per una mezza stagione.