Le parole del ct della nazionale italiana di pallanuoto alla vigilia delle Olimpiadi Parigi 2024

Le parole del ct della nazionale italiana di pallanuoto alla vigilia delle Olimpiadi Parigi 2024

ITALIA – Alla vigilia delle Olimpiadi 2024, l’allenatore della nazionale italiana di pallanuoto maschile, Sandro Campagna, ha espresso le sue opinioni circa la crisi della Pro Recco, squadra che in questo momento fornisce alla nazionale italiana otto atleti.

In vista dello “start” del prossimo 26 luglio, il ct della nazionale – nato a Palermo – è intervenuto ai microfoni di NewSicilia.

La partecipazione al Trofeo Siracusa

Nelle giornate di venerdì e sabato, il commissario tecnico prenderà parte al “Trofeo Siracusa” insieme alla nazionale ungherese e giapponese.

Come cambia la viabilità a Parigi

In occasione delle Olimpiadi, a Parigi saranno in vigore delle limitazioni per permettere il regolare svolgimento in totale sicurezza.

Dal 18 luglio, infatti, sarà limitato l’accesso a tutta l’area in prossimità del percorso della parata, che partirà all’altezza del pont d’Austerlitz e arriverà sotto il Trocadéro e la Tour Eiffel; residenti, lavoratori e turisti dovranno richiedere in anticipo un codice QR per accedervi.

Per chi vive a Parigi non sarà l’unico impedimento per il periodo olimpico. Spostarsi potrebbe risultare difficile, perché parteciperà tantissima gente, alcune stazioni della metro chiuderanno e i prezzi dei biglietti del trasporto pubblico aumenteranno.



Molte aziende per questo hanno deciso di imporre il lavoro da remoto ai loro dipendenti per tutta la durata delle Olimpiadi, fino all’11 agosto.

La cerimonia di apertura

Alla cerimonia di apertura gli spettatori paganti saranno circa 100mila e potranno sedersi sulle tribune allestite sulle rive inferiori della Senna, mentre più di 200mila persone guarderanno gratuitamente la parata dalla parte superiore delle rive.

Il vero e reale “problema” sarà gestire il flusso di oltre 300mila persone in un’area molto grande, durante un evento che sarà seguito da più di un miliardo e mezzo di persone nel mondo.

Onde evitare i potenziali pericoli, già due mesi fa il presidente francese Emmanuel Macron non aveva escluso lo spostamento della cerimonia allo Stade de France per ragioni di sicurezza. Alla fine, però, si è deciso di procedere con il piano originale.

Videointervista di Maria Angela Cinardo