Italia “matata” dalla Spagna: supremazia assoluta che richiede soluzioni

Italia “matata” dalla Spagna: supremazia assoluta che richiede soluzioni

ITALIA – Le Furie Rosse “matano” l’Italia di Luciano Spalletti.

Italia “matata” dalla Spagna

Sembrerebbe troppo crudo esordire così riguardo il match di ieri all’Arena AufSchalke di Gelsenkirchen, ma la Spagna ha creato continue palle gol spesso disinnescate dalle parate di Gianluigi Donnarumma.

Che la squadra di Luis de La Fuente proponesse un gioco propositivo e fluido si sapeva già con le costanti di Nico Williams e Lamine Yamal, vere spine nel fianco della difesa azzurra dal minuto 0′.

Non parliamo di una Spagna lenta e quasi calligrafica come quella di Euro 1988 dove Bakero e Butragueno furono mandati al manicomio. Il copione di 36 anni dopo è totalmente differente, sfortunatamente per noi.

Squadra che vince (non) si cambia…

Il motto evergreen nel calcio fa riferimento al fatto di non cambiare gli interpreti che vincono la partita d’esordio: detto fatto. L’avversario però non era lo stesso…

Fatta eccezione per il tentativo di forcing finale il risultato è stato bugiardo, non lasciatevi ingannare dall’1-0 finale.

Superiorità individuale e collettiva imbarazzanti

La Nazionale 4 volte campione del mondo presenta solitamente la peculiarità di uscire fortificata dalle situazioni più complesse. Questa volta gli iberici hanno mostrato una superiorità collettiva e individuale a tratti abissale fino all’80º minuto del match.



Come evidenziato in precedenza, Spalletti ha deciso di non snaturare gli 11 di partenza nell’imminente corrida delle 21. Eloquente il dato relativo ai tiri totali che recita 20 a 4 per gli spagnoli e un expected goals di 2,10 contro l’esiguo 0,08 dell’Italia.

Con la Croazia servono delle nuove soluzioni

Data la grande quantità di esterni convocati dal tecnico di Certaldo, perché non tentare un cambio modulo in vista dell’ultima gara dei gironi contro la Croazia?

Difesa a 3 composta da Calafiori-Buongiorno-Bastoni, Dimarco alto e con compiti maggiormente offensivi sull’out di sinistra e uno tra Bellanova e Cambiaso a destra.

Forse meglio far riposare Giovanni Di Lorenzo, torturato dall’inizio alla fine sbagliando anche gli appoggi più elementari.

Saltare l’uomo per creare superiorità numerica

Quali sono le principali direzioni intraprese dall’Italia per rilanciarsi e adattarsi alle nuove sfide. Almeno due elementi che saltino l’uomo e creino superiorità numerica, le speranze ricadono quasi tutte su Federico Chiesa e Mattia Zaccagni, ieri subentrato con il giusto appiglio in una sfida ormai indirizzata nel binario “Roja”.

Fonte foto Instagram – DAZN