Nella vita bisogna imparare a guardare le cose da diverse prospettive. Non è tutto così come sembra. Ci sono mille sfaccettature e tantissimi “universi nascosti“.
L’uomo, si sa, è un essere complesso, articolato e per nulla semplice da “decifrare”. Gli avvenimenti che lo coinvolgono quotidianamente lo scuotono, inevitabilmente, e lo modificano, nel bene e nel male.
Stress: positivo o negativo?
Quando ci si carica eccessivamente di impegni, lavoro, appuntamenti… si è soliti dire: “Sono troppo stressato!“, intendendo negativamente questo “status“, una sorta di malessere. Nella maggior parte dei casi è così, è vero. Ma non sempre.
Alcune volte proprio lo stress è, invece, indice positivo. Esistono, infatti, tantissimi effetti tutt’altro che negativi che sono – purtroppo – sconosciuti ai più.
Ai microfoni di NewSicilia è intervenuta la psicologa Ines Catania, proprio per indirizzarci in tal senso, compiendo una disamina attenta e puntigliosa sul tema.
“Ogni espressione psicofisica è positiva”
“L’ansia, così come lo stress, permette di scoprire lati di noi, qualità, vulnerabilità e sogni che la vita ci ha portato a soffocare“, afferma la nostra intervistata.
“Nella mia prospettiva Ericksoniana, come tutti sanno, ogni espressione psicofisica è positiva, sia che si tratti di ansia di stress o altro poiché costituisce un’opportunità per l’individuo affinché corregga delle modalità di azione o di pensiero“, aggiunge.
La giusta “dose”
Naturalmente occorre distinguere. Non è tutto oro quello che luccica, come per ogni cosa. “Dovendo definire lo stress, mi salta subito in mente un detto: ‘È come una spezia, nella giusta proporzione esalta il sapore di un piatto!’“.
Partendo da questo assunto, potremmo dire che si tratta di “una condizione psicofisiologica normale nella nostra vita, purché non diventi limitante“. Gli eccessi, si sa, non vanno mai bene.
Una risposta fisiologica
“Lo stress è la risposta psicologica e fisiologica che l’organismo mette in atto nei confronti di compiti, difficoltà o eventi della vita non quotidiani, non usuali!“, sottolinea Ines Catania.
“Di per sé, qualunque sia la situazione che lo provoca, non è negativo né positivo poiché favorisce l’adattamento ai numerosi stimoli, sia fisici che mentali, ricevuti ogni giorno“, precisa.
Effetti positivi vs negativi
Ancora: “Lo stress può avere effetti positivi per il nostro organismo quando, per esempio, aiuta a concentrarsi per un esame, dà la carica per affrontare una gara sportiva o un nuovo lavoro. In questi casi viene definito stress positivo o eustress“.
Invece: “Diventa negativo quando dura nel tempo senza che si abbia la capacità di affrontare l’evento che l’ha provocato. In questi casi si determina un sovraccarico o carico allostatico, che logora le cellule, i tessuti e gli organi compromettendone le funzioni“.
Tutto parte dal modo di pensare!
Naturalmente, la percezione di un fatto che ci mette – potenzialmente – a dura prova è diversa da persona a persona. Ciò che causa lo stress dipende, almeno in parte, dal modo in cui un accadimento è valutato.
Per chiarire il punto: “Una persona con un modo di pensare rigido e pessimistico percepirà un evento stressante in modo molto più negativo e potenzialmente pericoloso di quanto farebbe una persona con uno stile di pensiero flessibile e ottimista“.
“Per esempio, nel caso di un ritardo del treno, una persona può reagire con rabbia e ansia, mentre un’altra può adattarsi alla situazione approfittandone per leggere un libro o telefonare ad un amico“, prosegue.
Eustress o situazione patologica?
Se, invece, consideriamo livelli adeguati e ragionevoli di stress, allora potremmo trarne dei benefici: “L’eustress allena la nostra nostra capacità psicofisica di adattamento all’ambiente e agli eventi e ci dà la sensazione di poter controllare le richieste che ci arrivano“. In questo caso, il cervello “ringrazierà”.
Attenzione, però, se questa condizione diventa patologica. Normalmente dopo circa 28 giorni consecutivi, infatti, potrebbero esserci conseguenze negative sulla salute mentale e fisica.
“Lo stress sopprime la produzione di nuovi neuroni da parte dell’ippocampo, così causa un’alterazione della memoria. Inoltre aumenta i livelli di ormoni dello stress circolanti nell’organismo e questo predispone al rischio di sviluppare malattie cardiache, depressione e anche obesità“, conclude Ines Catania.
La regola d’oro
La regola d’oro, quindi, è quella di imparare a saper gestire lo stress, capendo dove e quando fermarsi. Nella vita ci saranno sempre eventi che richiederanno sforzi – anche apparentemente eccessivi – da parte nostra, ma siamo noi a decidere in che modo farci “cambiare”.
La vera chiave di lettura è la seguente: “Lo stress viene da dentro; è la tua reazione alle circostanze, non le circostanze stesse“, secondo quanto diceva Brian Tracy. Prendiamo in mano le redini della nostra vita e godiamocela. In tutto e per tutto.