“Vivere e sorridere dei guai, così come non hai fatto mai, e poi pensare che domani sarà sempre meglio“, canta così Vasco Rossi in uno dei suoi più grandi successi. Il suo è un vero e proprio invito a non aspettare che i problemi scompaiano, bensì a concedersi ogni giorno la gioia di sorridere perché – si sa – è difficile che nella vita tutto vada come vorremmo, quindi è bene non aspettare il momento perfetto, ma piuttosto cercare di rendere tale ogni singolo attimo.
Molte volte però, di fronte alla frenesia della quotidianità e alle difficoltà che la vita ci pone dinnanzi, è facile sottovalutare l’importanza di un gesto che, seppur piccolo, può fare la differenza. Nonostante spesso si tenda a dimenticarlo, il sorriso rappresenta un’arma imbattibile per tenere alla larga il cattivo umore e per non farsi abbattere dagli eventi che, spesso e volentieri, rischiano di travolgerci.
La Giornata mondiale del sorriso
Proprio per sottolineare l’importanza di sorridere per diffondere allegria e buonumore, si celebra il primo venerdì di ottobre di ogni anno la Giornata mondiale del sorriso. Quest’anno la ricorrenza cade proprio oggi, venerdì 6 ottobre. È stata istituita nel 1999 dalla World Smile Foundation, un’organizzazione no-profit con sede nel Massachusetts.
Si tratta di un’occasione unica per ricordare al mondo la necessità di sorridere in modo da combattere il cattivo umore e godersi il più possibile le gioie della vita, anche quando gli ostacoli da superare sembrano insormontabili.
Quando un sorriso può fare la differenza
Per fornire un quadro generale sull’importanza del sorriso dal punto di vista psicologico, è intervenuta ai microfoni di NewSicilia la psicologa e psicoterapeuta di Catania Valentina La Rosa. L’esperta ha spiegato nello specifico il valore di un gesto tanto semplice quanto fondamentale nella quotidianità.
La gioia come emozione universale
“In psicologia, il sorriso viene definito un ‘segnalatore espressivo‘, vale a dire un mezzo di espressione di particolari stati emotivi quali la gioia e la disponibilità alla relazione con l’altro“, esordisce la dottoressa. “Un noto studioso, Paul Ekman, include la gioia tra le emozioni universali ovvero un’emozione comune a tutti gli esseri umani indipendentemente dalle influenze socio-culturali“.
Perché il sorriso migliora il nostro stato d’animo
“Il sorriso – spiega la psicologa – è la forma principale di espressione della gioia e, quando è sincero, si caratterizza per uno specifico schema facciale con la contrazione di specifici muscoli. Il valore comunicativo del sorriso non va dunque sottovalutato: esso infatti ha un notevole impatto sul nostro stato d’animo e su quello di chi ci circonda“.
“Quando sorridiamo, il nostro cervello rilascia neurotrasmettitori come l’endorfina e la serotonina, che sono associati alle sensazioni di felicità e benessere. Questo può dunque migliorare il nostro stato d’animo e farci sentire più positivi“.
“Inoltre – aggiunge – il sorriso è ‘contagioso‘. Quando sorridiamo, tendiamo a ricevere sorrisi in risposta da parte degli altri, creando un ciclo positivo di interazioni e contribuendo a migliorare l’umore di chi ci circonda e a creare relazioni sociali più positive“.
Perché è utile affrontare con il sorriso anche le difficoltà
“Affrontare le difficoltà con un atteggiamento positivo può essere estremamente utile nella vita quotidiana. L’ottimismo e una prospettiva positiva sugli eventi della vita possono aiutarci a far fronte allo stress, alla frustrazione e alle sfide in modo più efficace“.
“Attenzione però – avverte l’esperta – a non confondere la positività con la mancanza di consapevolezza: essere positivi vuol dire essere consapevoli delle proprie risorse e delle richieste che il nostro ambiente di vita ci pone ed essere fiduciosi sulle proprie capacità di affrontarle nel modo migliore. Quando affrontiamo le difficoltà con tale atteggiamento, spesso riusciamo a trovare soluzioni creative ai problemi e a mantenere relazioni interpersonali più stabili“.
Cosa si dovrebbe fare per essere più sorridenti
“Occorre innanzitutto sottolineare che non esiste un imperativo a essere sempre felici e sorridenti“, precisa la dottoressa La Rosa. “Bisogna dunque accettare anche i momenti di difficoltà come opportunità per sviluppare nuove risorse e capacità adattive e concedersi il diritto di sperimentare anche le emozioni negative che fanno parte della nostra esperienza di vita così come quelle positive“.
“È importante poi, anche nelle situazioni più difficili, cercare di identificare un aspetto positivo o una lezione da imparare che ci aiuti a dare il giusto valore anche a quegli eventi che potrebbero essere considerati dei fallimenti nella nostra vita. Infine, coltivare delle buone relazioni con gli altri e sapersi ritagliare dei momenti per sé in cui dedicarsi a hobby e passioni sono risorse fondamentali per non lasciarsi travolgere dalle difficoltà quotidiane“.
“Tuttavia, in caso di una sofferenza psicologica che ha radici più profonde, non bisogna avere paura di rivolgersi a uno specialista e di iniziare un percorso psicologico che possa aiutare a rimettere insieme i pezzi che sono forse un po’ fuori posto nel grande puzzle della propria esistenza“, conclude la dottoressa.