Medicina estetica e giovani, boom di interventi non chirurgici: di chi è la colpa

Medicina estetica e giovani, boom di interventi non chirurgici: di chi è la colpa

ITALIA – Vivere in un’epoca dove i social network risultano essere fonte di lavoro ed emulazione per gli altri non sempre presenta ripercussioni positive che possono gravare sulla persona produttrice di contenuti e sull’utente fruitore.

Tra i molteplici effetti della pandemia sulla vita di ognuno di noi, seppur in maniera decontestualizzata e trattata “a distanza”, vi è stata la maggiore esposizione del nostro viso in contesti digitali con la crescente consapevolezza dei propri difetti e un maggior utilizzo dei social network dovuto all’aumentato tempo libero.

Tutto ciò ha avuto effetti su quelle che sono state negli ultimi anni le richieste di interventi di medicina e chirurgia estetica, anche tra le fasce di età più giovani.

Tra il cosiddetto effettoZoom Boom”, determinato dalla maggiore esposizione del volto durante le numerose videochiamate e l’uso della mascherina, che inevitabilmente accende i riflettori sulla parte alta del viso, le richieste di interventi correttivi sono aumentate in maniera vertiginosa.

Se la “cultura del selfie” insieme ai live streaming hanno contribuito notevolmente all’abbassamento dell’età di chi ricorre ai ritocchi facciali, resta da capire come siano stati possibili circa 14 milioni di interventi estetici non chirurgici come botox e altre sostanze iniettabili.

Snapchat, Instagram, così come Twitch, permettono agli utenti di applicare filtri per rendere la propria immagine più conforme ai nuovi canoni di bellezza. Sembra bello ma quanto detto prima non rispecchia la realtà, si tratta di apparire secondo le preferenze degli altri utenti ed il contrasto con quello che si vede nelle immagini delle videochiamate può essere duro da reggere per molti.

Per quanto la questione sollevi inevitabilmente un dibattito acceso di carattere morale e socialmente inclusivo, a preoccupare è il rischio associato a tali pratiche.

I trattamenti sono spesso banalizzati sui social media e la gente non capisce tutte le ramificazioni di ciò che può andare per il verso sbagliato”, ha affermato Tijion Esho, chirurgo estetico britannico, così come riportato dal The Economist. “Una iniezione fatta male può facilmente portare ad ascessi e in certi casi a necrosi. Per questo, diventa sempre più importante una corretta informazione a riguardo che metta in guardia i giovani e li aiuti a ponderare le proprie scelte”, conclude il chirurgo d’oltremanica.

Una notizia degli ultimi giorni che ha fatto discutere riguarda Madonna, la star internazionale statunitense che è apparsa in un video di Tik Tok con lineamenti visibilmente gonfi e stravolti. Il suo aspetto potrebbe anche essere frutto di un filtro che le ha cambiato l’aspetto, ma i fan della cantante hanno alimentato l’argomento cercando di capire le dinamiche di tale cambiamento per certi versi “inquietante”.

Non si tratta di criticare chi decide di modificare il proprio corpo in quanto ognuno è libero di scegliere, ma è un avvertimento per evitare rimpianti a breve e lungo termine. Come in ogni cosa, diventa problematica nel momento in cui si esagera: in quel caso c’è un palese problema di fondo.

L’impulso all’imitazione è ciò che distingue l’uomo dagli altri esseri viventi, una capacità unica ed inimitabile. L’imitazione può essere usata in maniera coerente portando all’evoluzione della specie tramite la trasmissione culturale, ma può anche essere frutto di emulazione di modelli svantaggiosi per assecondare o “insabbiare” il parere del prossimo: la medicina estetica rientra in questa categoria.

Fonte foto Facebook – Studi Medici Lilium