Scienze

La figura dello psicologo. Sfatiamo il mito col dottor Bettini: “Ascoltare, parlare poco e scrivere ancor meno”

La figura dello psicologo ha subìto nel corso degli anni una notevole evoluzione, trasformandosi profondamente rispetto a quella che era l’immagine iniziale. Con il passare degli anni, la psicologia si è invece imposta come una disciplina fondamentale per il benessere globale dell’individuo, trovando applicazione in svariati ambiti della vita sociale, lavorativa e scolastica. Non è più percepita solo come una scienza legata al trattamento di disturbi psichici, ma come uno strumento prezioso per tutti coloro che vogliono migliorare il proprio equilibrio emotivo, prendere decisioni consapevoli e affrontare le sfide della vita con maggiore serenità.

Sfatare il mito dello psicologo

Nonostante questa maggiore integrazione della figura dello psicologo nel tessuto sociale, persistono ancora numerosi pregiudizi e luoghi comuni.

Alcuni vedono ancora la psicoterapia come una sorta di “ultima risorsa”, da evitare a meno che non ci si trovi in una situazione di crisi estrema, mentre altri pensano che lo psicologo sia utile solo a chi èmalato”, e non a chi vuole semplicemente migliorare aspetti della propria vita o acquisire nuove competenze emotive.

Parola all’esperto: cosa ci dice il dottor Bettini

In tale contesto, il dottor Sergio Bettini, ai nostri microfoni, ha fornito una panoramica dettagliata su questa figura.

Nato a Bologna, vive e lavora ad Alessandria. Ha conseguito la maturità classica al Liceo “Plana” di Alessandria e una laurea in Lettere moderne all’Università di Genova, con una specializzazione in Psicologia all’Università di Torino. Dopo aver insegnato materie letterarie nelle scuole, ha lavorato per dieci anni alla Michelin di Spinetta Marengo, occupandosi di selezione e formazione del personale.

Per oltre vent’anni, è stato Direttore del Centro di orientamento scolastico e professionale di Alessandria, una struttura innovativa in Italia. Iscritto all’Albo degli Psicologi del Piemonte, esercita come libero professionista, offrendo consulenza a studenti, famiglie e scuole, con esperienza anche in Master universitari e in consulenze per enti pubblici e privati. Da oltre vent’anni, è consulente per i Saloni dello Studente organizzati da Class Editori.

L’efficacia sta nella volontà di essere aiutati

Il dottore ha spiegato che “dallo psicologo va non chi ne avrebbe davvero bisogno ma chi matura la consapevolezza di avere un problema, vuole risolverlo ed accetta di essere aiutato”.

“La Psicologia non desidera convincere nessuno della sua utilità, non cerca clienti o men che meno pazienti e non funziona se uno non parte dal principio di volere essere aiutato. Mi viene in mente in un paragone forse audace, il passo del Vangelo quando Gesù chiamato a curare il paralitico si rivolge a lui e gli chiede: ma tu vuoi davvero guarire?”.

Una scelta consapevole per chi cerca aiuto

“Non ho nulla da dire a chi non crede nella Psicologia o, a vario titolo, intende polemizzare sulla sua efficacia o perlomeno non intendo entrare in discussioni più di quanto farei con chi pensa legittimamente di avere dei benefici dalla lettura dei Tarocchi o dalla divinazione delle foglie del the. La Psicologia nasce come scienza un centinaio di anni fa e nasce come cura verso cui rivolgersi volontariamente e spontaneamente e si è ampiamente dimostrato che non funziona verso i soggetti forzati ad avvicinarsi ad essa“.

“Nel tempo ci si chiesti se potesse essere utile come potenziamento di altri aspetti del comportamento e questi sono stati identificati, semplificando, in tre ambiti: la presa di decisione, la gestione dell’ansia e, ultimamente, la creatività. Personalmente occupandomi di orientamento con gli adolescenti offro a loro delle conferenze volte a conoscere meglio il processo decisionale in vista della scelta, importante anche se non definitiva, di una prosecuzione di studi al termine della Scuola superiore”.

Ascoltare, sempre

“Ciò che invece la psicologia non dovrebbe fare è perpetuare un’idea di pret-a-porter diagnostico, fonte di passività e deresponsabilizzazione degli studenti, ma questo meriterebbe un discorso ampio e comunque preferisco considerare quello che si dovrebbe fare piuttosto che criticare chi comunque si impegna a fare”.

“Un’ultima considerazione: il mestiere dello Psicologo è ascoltare, parlare poco e scrivere ancor meno. E mai utilizzare i social. Perlomeno, questa è la mia filosofia. ‘Vivi nascosto‘, come diceva Epicuro”.

Enrico De Pasquale

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Enrico De Pasquale
Tag: dottor sergio bettini Evidenza figura psicologo mito psicologo psicologia

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