Giornata Mondiale dell’Alimentazione: lo slogan “mano per la mano”, intervista alla dottoressa Sabrina Scuderi

Giornata Mondiale dell’Alimentazione: lo slogan “mano per la mano”, intervista alla dottoressa Sabrina Scuderi

ITALIA – Ogni anno, il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione (World Food Day), una ricorrenza promossa dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della fame, della malnutrizione e della sostenibilità del sistema alimentare globale.

Giornata Mondiale dell’Alimentazione

Nel 2025 questa giornata assume un valore ancora più simbolico: coincide infatti con l’80° anniversario della FAO.

In tale occasione, la sede centrale della FAO a Roma aprirà al pubblico il nuovo Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura, un percorso didattico permanente che vuole mettere in luce il legame tra l’uomo, l’agricoltura e l’accesso al cibo.

Lo slogan

Il tema ufficiale scelto per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2025 è “Hand in Hand for Better Foods and a Better Future” (Mano nella mano per cibi migliori e un futuro migliore), che invita a una collaborazione globale più stretta per trasformare i sistemi alimentari in modo tale da garantire cibo sano e accessibile per tutti.

Questo slogan richiama un concetto chiave: un cambiamento sostenibile nel modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo alimenti non può essere realizzato da un solo attore. Deve essere il risultato della cooperazione tra governi, organismi internazionali, imprese agricole, scienziati, comunità locali e cittadini.

Nonostante i significativi progressi nel corso dei decenni, la fame rimane una realtà per molte persone. Secondo stime recenti, circa 1 persona su 12 nel mondo continua a sperimentare forme di fame o insicurezza alimentare.

L’aumento dei conflitti, i cambiamenti climatici, le tensioni economiche e l’inflazione nei prezzi alimentari aggravano ulteriormente la situazione.

Inoltre, la malnutrizione silente (mancanza di micronutrienti) affligge miliardi di persone, con conseguenze negative sulla salute, sulla crescita e sullo sviluppo cognitivo.

L’impatto ambientale

L’attuale struttura delle filiere alimentari mostra disuguaglianze profonde: alcune aree del mondo contribuiscono massicciamente all’impatto ambientale e ai gas serra legati al cibo, mentre altre aree soffrono la scarsità di risorse, infrastrutture inadeguate, disservizi e accesso limitato a tecnologie avanzate.

Il messaggio del tema “mano nella mano” è propriamente quello di ridurre queste disuguaglianze: promuovendo innovazioni, investimenti e politiche inclusive che coinvolgano le comunità più vulnerabili.

I sistemi agricoli sono fortemente influenzati dai cambiamenti climatici: eventi metereologici estremi, siccità, inondazioni, erosione del suolo e perdita di biodiversità minacciano la capacità produttiva del pianeta.

Un altro tema critico è lo spreco alimentare: una parte significativa dei cibi prodotti non arriva al consumatore finale a causa di inefficienze nella raccolta, conservazione, trasporto e consumo. Ridurre gli sprechi è riconosciuto come una delle leve principali per rendere i sistemi alimentari più resilienti e sostenibili.

In concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, dal 10 al 17 ottobre 2025 si svolge a Roma (e online) il World Food Forum, evento flagship ospitato dalla FAO con workshop, conferenze, incontri e iniziative di partecipazione sociale.

Un’azione interessante annunciata pochi giorni prima del 16 ottobre fa parte della decennale iniziativa ONU per il restauro degli ecosistemi (UN Decade on Ecosystem Restoration): quattro nuoviWorld Restoration Flagships” sono stati selezionati con il fine di rigenerare ecosistemi degradati, migliorare la redditività delle comunità locali e rafforzare la sicurezza alimentare.

Intervista alla biologa nutrizionista Sabrina Scuderi

Ai nostri microfoni, in esclusiva, è intervenuta la biologa nutrizionista Sabrina Scuderi.

Oggi siamo sommersi da informazioni, diete “miracolose” e consigli spesso contraddittori. Dal suo punto di vista professionale, qual è l’errore più comune che le persone commettono quando cercano di “mangiare sano”? E quali sono, invece, i principi fondamentali su cui dovrebbe basarsi un’alimentazione realmente equilibrata?

“Quando si parla di alimentazione sana, l’errore più comune è spesso l’approccio troppo restrittivo o estremista. Molti credono che eliminare completamente alcuni nutrienti o seguire diete “miracolose” sia la chiave per una salute ottimale. Tuttavia, questo approccio può portare a carenze nutrizionali e problemi di salute a lungo termine.

Un’alimentazione equilibrata dovrebbe basarsi su alcuni principi fondamentali:

  • Varietà: includere una vasta gamma di alimenti per garantire l’assunzione di tutti i nutrienti necessari;
  • Moderazione: consumare alimenti in quantità adeguate per mantenere un peso salutare e prevenire problemi di salute;
  • Bilanciamento: assicurarsi di avere un equilibrio tra carboidrati, proteine, grassi salutari, fibre, vitamine e minerali;
  • Idratazione: bere abbastanza acqua durante il giorno;
  • Attenzione ai nutrienti: limitare il consumo di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale.

In questo modo, si può costruire un’alimentazione sana e sostenibile nel tempo, riducendo il rischio di malattie croniche e migliorando la qualità della vita”.

Negli ultimi anni si parla molto del legame tra alimentazione e salute mentale. Quanto incide ciò che mangiamo sul nostro umore, sull’energia quotidiana e persino sulla gestione dello stress? Può farci qualche esempio di alimenti o abitudini che favoriscono il benessere psicofisico?

“Il legame tra alimentazione e salute mentale è molto stretto. Ciò che mangiamo può influenzare direttamente il nostro umore, l’energia e lo stress. Una dieta equilibrata ricca di nutrienti essenziali può sostenere la salute cerebrale e promuovere un buon benessere mentale.

Alimenti che favoriscono il benessere mentale:

  • Pesce grasso: ricco di acidi grassi omega-3, che possono aiutare a ridurre il rischio di depressione e ansia;
  • Frutta e verdura colorate: ricche di antiossidanti e vitamine che proteggono il cervello dai danni causati dai radicali liberi;
  • Noci e semi: ricchi di vitamine del gruppo B, magnesio e grassi sani, che possono sostenere la salute mentale;
  • Yogurt e kefir: ricchi di probiotici, che possono influenzare positivamente l’umore e la funzione cognitiva;
  • Cereali integrali: fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia a lungo termine al cervello;
  • Cioccolato fondente: contiene antiossidanti e sostanze che possono stimolare la produzione di endorfine, migliorando l’umore.

Una dieta equilibrata può aiutare a:

  • Ridurre il rischio di disturbi dell’umore come depressione e ansia;
  • Migliorare la funzione cognitiva e la concentrazione;
  • Sostenere la salute mentale e il benessere psicologico;
  • Regolare l’umore e il sonno.

Oltre a una dieta equilibrata, anche uno stile di vita sano può influire sulla salute mentale. Attività fisica regolare, gestione dello stress e sonno di qualità possono contribuire a migliorare la salute mentale complessiva”.

I giovani di oggi sono sempre più esposti a modelli alimentari scorretti e al consumo di cibi ultraprocessati. Quanto è importante iniziare un’educazione alimentare già in età scolare o familiare? E quali strumenti o strategie possono aiutare genitori e insegnanti a trasmettere ai ragazzi un rapporto sano e consapevole con il cibo?

“Sì, è fondamentale iniziare un’alimentazione sana già in famiglia, poiché i giovani prendono spesso esempio dalle abitudini alimentari dei genitori

  • Educazione alimentare insegnare ai giovani l’importanza di una dieta bilanciata, l’attività fisica regolare e la gestione dello stress;
  • Esempio: i genitori dovrebbero essere modelli positivi, mostrando abitudini alimentari sane e un rapporto positivo con il cibo;
  • Coinvolgimento: coinvolgere i giovani nella pianificazione e preparazione dei pasti, incoraggiandoli a provare nuovi alimenti e a sviluppare abilità culinarie;
  • Schede didattiche: utilizzare strumenti pedagogici come schede didattiche sull’alimentazione sana per trasmettere conoscenze e abitudini alimentari corrette in modo divertente e interattivo;
  • Attività pratiche: organizzare attività pratiche, come la creazione di menu sani o la preparazione di pasti insieme, per stimolare l’interesse verso il tema dell’alimentazione;
  • Incoraggiare la consapevolezza: promuovere la consapevolezza alimentare, incoraggiando i giovani a riflettere sulle proprie scelte alimentari e a sviluppare un’immagine corporea positiva.

L’educazione alimentare è essenziale per garantire uno sviluppo sano nei giovani e prevenire problemi di salute futuri, come l’obesità, le malattie cardiache e il diabete di tipo 2. Inoltre, può aiutare a ridurre il rischio di disturbi alimentari e a promuovere un rapporto sano con il cibo”.