“Hanno vinto i 5 Stelle. Adesso dateci i moduli per fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza”. È la richiesta che alcuni Caf pugliesi si sono sentiti rivolgere lunedì mattina, a distanza di poche ore dalla chiusura delle urne. Una richiesta che ha colto di sorpresa gli operatori dei patronati. Sulle prime è sembrata una battuta, ma quando le richieste hanno cominciato a moltiplicarsi e a farsi insistenti, tutto è diventato un’amara realtà.
Il reddito di cittadinanza è la proposta che più fa parlare di sé in questi giorni post-elezioni. Secondo alcune analisi post-elettorali, anzi, molti voti sarebbero andati ai Cinque Stelle e alla Lega proprio per le misure sociali ed economiche contenute nei loro programmi come il superamento delle legge Fornero, la revisione dei vincoli di bilancio Ue e, appunto, il reddito di cittadinanza targato M5S.
La proposta stabilisce che lo Stato garantisca una soglia minima di reddito per i beneficiari ponendo regole per partecipare a corsi di formazione professionale, non rifiutare più di un numero prefissato di offerte di lavoro ed essere statisticamente poveri. L’idea-guida è impedire di precipitare al di sotto della soglia della povertà, indicata dall’Istat a 780 euro/mese, pertanto questo è l’importo (9 mila e 360 euro/anno) del reddito di cittadinanza che però andrebbe versato integralmente ai soli disoccupati.
Di Maio ha confermato in campagna elettorale che l’importo aumenta per i nuclei familiari con più componenti – dove ci sono anche dei figli – per una somma di mille e 630 euro alle famiglie in difficoltà con almeno due figli a carico nelle quali nessuno dei genitori ha un lavoro.
A “Porta futuro”, il centro servizi per l’occupazione di Bari, molta gente è arrivata in questi giorni post elezioni alla ricerca dei moduli per ottenere il reddito di cittadinanza, chiedendo informazioni. Più o meno una cinquantina le persone che volevano ottenere il reddito di cittadinanza, soprattutto di giovani. Ma, purtroppo, non esistono moduli per tali richieste. Gli episodi, già resi noti alla Gazzetta del Mezzogiorno dal sindaco di Giovinazzo (Bari), Tommaso Depalma, che ha parlato di file davanti ai Caf della città, si stanno verificando anche in queste ore.
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