Telemedicina pediatrica

La telemedicina, il cui uso in questi ultimi tempi diventa sempre più diffuso, ha aiutato a sviluppare nel campo della pediatria una idea di sanità a misura di bambino: una dimensione dove l’attenzione da dedicare ai piccoli pazienti passa attraverso un dialogo realizzato con modalità telematiche che più facilmente dovrebbero garantire un contatto diretto e immediato.

È stato il periodo della pandemia da Covid-19 a fare in modo che la telemedicina divenisse una modalità alternativa per aggredire, tra gli altri, problemi comportamentali e di salute mentale in età evolutiva. A causa dell’isolamento fisico e relazionale a cui i ragazzi sono stati sottoposti dalle misure di lockdown l’aggravarsi di questi disturbi è diventato sempre maggiore. 

Le visite virtuali hanno permesso una “valutazione visivadell’ambiente socio ambientale nel quale il minore si trova collocato rendendo molto più semplice l’identificazione e la ricostruzione dei problemi psicosociali rispetto a quanto si potrebbe ottenere con un ambiente clinico in presenza.

Un ottimo compromesso per rendere più fluido ed efficace lo scambio e la comunicazione di informazioni cliniche e di terapie di supporto psicologico da integrarsi con quelle poi della medicina tradizionale. 

I vantaggi sono molteplici dunque: una “continuità terapeutica”, una riduzione degli spostamenti, una migliore qualità del tempo impiegato da parte delle professionalità coinvolte, una riduzione dello stress e degli sprechi di risorse. Il tutto con un coinvolgimento e una collaborazione delle famiglie capaci di far sì che la tele-riabilitazione sia un’arma vincente contro l’isolamento e l’abbandono.

Non ci si è fermati al periodo emergenziale: si è andati oltre pensando ad una nuova sfida per l’intero personale sanitario tenuto fermo che nel campo della pediatria gli operatori devono tener conto dei diritti fondamentali dell’infanzia consacrati all’interno della Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006, rispettare la normativa europea in materia di privacy e trattamento dei dati sensibili relativi ai minori. 

In aree territoriali particolarmente disagiate o difficilmente raggiungibili la telemedicina permette di mettere in relazione minori, famiglie e professionisti della salute garantendo attraverso programmi periodici un sostegno alla genitorialità evidenziandone lacune e criticità. 

Attualmente, così come rilevato da studi recenti, la possibilità di seguire pazienti con malattie croniche viene garantita da un monitoraggio costante realizzato grazie a strumentazioni a domicilio e all’ausilio di applicazioni di dispositivi telematici. 

La dotazione di strumenti da parte delle famiglie che consentono di fare telemedicina è segno del desiderio di migliorare la qualità delle cure attraverso una maggiore consapevolezza da parte del paziente della propria malattia fino al punto da prendere delle decisioni autonome, porre questioni, evidenziare problematiche laddove più grave è la fragilità di cui avere cura.

Pazienti con patologie croniche, con aritmie cardiache, attraverso il monitoraggio tecnologico a distanza aumentano a dismisura la possibilità di controllo.

Si consolida il rapporto di fiducia attraverso una comunicazione capace di avvicinare il mondo dei piccoli a quello dei professionisti: una circolarità tra tutte le professionalità coinvolte che fa cadere barriere, migliora la qualità di vita, limita gli accessi in ospedale e che è destinata a crescere sempre più.