Suicida neomamma 24enne: un lancio nel vuoto

Una giovane mamma di 24 anni partorisce il suo bimbo che, però, viene ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale (tin). Qui vengono ospitati, soprattutto, quei neonati che al momento della nascita non presentano delle condizioni fisiche tali da assicurare loro la sopravvivenza senza l’ausilio di strumenti tecnologici (es. termoculla).

Per le donne che hanno appena partorito è spesso un trauma: al “vuoto” fisico, alla realizzazione del cambiamento di vita e al forte sbalzo ormonale, si aggiungono la preoccupazione per le condizioni di salute del proprio figlio e anche l’impossibilità di tenerlo tra le proprie braccia, di offrirgli le opportune cure materne.

La condizione della maternità, in queste situazioni, è tra l’altro ulteriormente ostacolata dagli orari rigidi dei reparti suddetti che, spesso, non contemplano né le adeguate necessità emotive di mamma e bambino, né le opportune misure per il decorso di un allattamento naturale.

Erano queste le condizioni oggettive in cui si trovava la vittima che, dopo essersi recata in tin dal suo piccolo per allattarlo, si è suicidata lanciandosi dalla finestra del ballatoio. La tragedia si è consumata questa mattina a Salerno presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.

Diverse persone erano presenti sul luogo dell’accaduto, ma non sono riuscite a impedire il terribile gesto. Le condizioni di salute della donna sembravano buone, pertanto si attendono aggiornamenti per comprendere le reali motivazioni dell’estremo gesto che potrebbe essere la conseguenza di una depressione post-partum.