Il mondo del giornalismo piange la morte del giornalista Stefano Carrer, corrispondente della sezione Esteri de “Il Sole 24 Ore“, il cui cadavere è stato trovato ieri pomeriggio sui monti del lago di Como.
Da due giorni il giornalista risultava disperso.
Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe precipitata per alcune decine di metri durante un’escursione in una località boschiva.
“Rigore di base, analisi dei fatti, conforto dei numeri e sensibilità da reporter, di chi è abituato a confrontare le proprie competenze con la realtà dei fatti e delle persone. Si può essere empatici e rigorosi allo stesso tempo e lui lo era”, così la redazione de “Il Sole 24 Ore” ricorda il giornalista 59enne.
Carrer si occupava principalmente di Asia e Giappone, curando la rubrica “Pianeta Asia”. Al cordoglio della redazione, si è aggiunto quello dell’Ordine dei Giornalisti.
“Stefano aveva una grande passione per il suo lavoro e una grande curiosità per la cultura e per la società del Giappone – dove aveva vissuto per anni come corrispondente del Sole 24 Ore – e più in generale per l’estremo Oriente. Nonostante la sua competenza e la considerazione di cui godeva negli ambienti diplomatici, teneva per indole un profilo molto basso ed era estremamente educato nei rapporti con i colleghi. Mai sopra le righe, schivo e riservato, Stefano era però sempre dentro la notizia con la capacità di analisi e di lettura degli eventi di chi ha saputo vivere il proprio lavoro con passione e coinvolgimento”, scrive Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e collega di Carrer, esprimendo il proprio cordoglio a nome di tutto il Consiglio.
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