Massacro vigilantes, il fratello di uno dei 3: “Conoscevo la vittima, mamma non vuole vederlo più”

Massacro vigilantes, il fratello di uno dei 3: “Conoscevo la vittima, mamma non vuole vederlo più”

“Quando ho saputo che era mio fratello, dico la verità: mi è caduto il mondo addosso. Prima di tutto perché conoscevo la vittima e secondo perché è stato proprio mio fratello”.
Sono queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di FanPage, dall’ancora terribilmente scosso, fratello di uno dei tre minori accusati di omicidio commesso con crudeltà lo scorso 3 marzo. Parliamo del pestaggio che è avvenuto nel quartiere Piscinola, che ha provocato poi la morte del metronotte. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, basata anche sulle ammissioni degli indagati, a partecipare all’aggressione ai danni della guardia giurata – alla quale avevano l’intenzione di sottrarre la pistola – sarebbero stati in due, mentre un terzo era defilato a poca distanza dal luogo dell’aggressione.
Con brutale violenza, si sono accaniti contro il vigilante della metro di Scampia colpito alla testa con il piede di un tavolo e morto dopo 13 giorni di agonia.
I tre minorenni si sono scagliati con un’azione da arancia meccanica su di lui, tale da non lasciargli scampo.
Ora sono in carcere accusati di omicidio volontario: “Non so come unirmi al dolore della famiglia – dice il fratello di uno dei ragazzi – volevo chiedere perdono. È inammissibile e inaccettabile il gesto commesso”.
Sempre il fratello ha, poi, spiegato in quale circostanza avesse conosciuto la vittima Francesco Della Corte: “Ho conosciuto la vittima perché con gli amici il giovedì sera ci vedevamo alla metro del Frullone e lui veniva a fare il giro di controllo, qualche volta si è fermato a parlare con noi. Si fermava, parlavamo spesso del Napoli”.
Poi la rabbia: “Ho parlato con mia madre, lei è molto arrabbiata e non vuole vedere più mio fratello. Anche io sono molto arrabbiato e addolorato. Non so che dire, posso dirle però che noi abbiamo sempre lavorato e tutt’ora mia madre lavora. Io mi trovo all’estero, sono qui da un anno e mezzo, lo faccio solo perché devo lavorare, ho lavorato a Napoli ma lì non ci sono molte possibilità”.