Maestra fa recitare Ave Maria e Rosario in classe e viene sospesa per 20 giorni: “Per me è stato uno shock”

Maestra fa recitare Ave Maria e Rosario in classe e viene sospesa per 20 giorni: “Per me è stato uno shock”

ITALIA – Una maestra sarda è stata sospesa per 20 giorni per aver fatto recitare alcune preghiere e il rosario in classe l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale del 2022. Venti giorni di stop dal 27 marzo sino al 15 aprile e una riduzione dello stipendio: questo il provvedimento disciplinare.

Cosa è successo

La maestra, Marisa Francescangeli, di 58 anni, di Nuoro, che insegna alla scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano, ha fatto realizzare agli alunni un piccolo rosario con 10 perline a forma di braccialetto e ha recitato insieme ai piccoli un’Ave Maria e il Padre Nostro durante la sostituzione di un suo collega in una terza elementare.

La donna segue tre diverse classi, una quarta e due terze. Il fatto è avvenuto proprio in una di queste terze l’ultimo giorno di scuola prima delle festività natalizie del 2022.

Il racconto della maestra

Questo il racconto della maestra:

Per me è stato uno shock, nella mia carriera non ho mai avuto problemi. Avevo i figli piccoli e non volevo spostarmi, così ho iniziato come assistente amministrativa ma il mio desiderio era di fare la maestra, quindi ho ripreso come supplente a Cagliari dove ho passato 5 anni. Poi, visto che mio marito è dell’Oristanese, ho accettato la cattedra qui a San Vero Milis, dove sono passata di ruolo da tre anni e tra due anni spero di andare in pensione.

C’era stata una riunione con tutti i genitori e ho chiesto scusa. Pensavo fosse finita lì, ma poi due sabati fa, mentre uscivo da scuola, mi hanno consegnato a mano la lettera raccomandata e sono rimasta senza parole. Non ha avuto il coraggio di aprirla subito, sono tornata a casa e l’ho aperta solo alle 22: sono rimasta scioccata.

Per me è una gioia andare a scuola e non penso di aver fatto nulla di male, oltretutto tutti i bambini seguono le lezioni di religione e si stanno preparando per la prima comunione. Per me è una gioia andare a scuola. Mi mancano i bambini.

In molti tra colleghi e genitori dei bambini della scuola sono rimasti a bocca aperta, mi hanno chiamato e mi stanno sostenendo. Adesso, però, penso solo al 16 aprile, quando potrò riabbracciare i miei alunni“.



Interrogazioni e dichiarazioni dei parlamentari

L’avvocato che difende la maestra ha annunciato che farà ricorso contro il provvedimento.

Nel frattempo, la vicenda è finita sul tavolo del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, con interrogazioni e dichiarazioni di vari parlamentari di centrodestra in cui si denunciano “l’intolleranza verso la religione cattolica” e “l’integralismo laico“.

L’intervento di Mura

Il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Mura, ha dichiarato: “Considero assurda e aberrante la decisione, assunta dal dirigente e dall’Ufficio scolastico Regionale, di infliggere una punizione ad una maestra per il sol fatto di aver recitato una preghiera in classe con i propri alunni“.

Prosegue: “Quale devastante messaggio, quale imperdonabile disvalore, o peggio, quale insanabile trauma può subire un bambino dal recitare una preghiera, quale che sia la religione di riferimento? Il messaggio, che vien fuori da tale insensata azione di censura, oltre che essere profondamente sbagliato nei presupposti, è molto pericoloso per le conseguenze che ne potrebbero derivare”.

E ancora: “Se il timore è infatti quello che la parola di Dio possa condizionare negativamente la crescita e lo sviluppo dei nostri bambini, ciò potrebbe valere anche per lo studio del pensiero di personaggi come Gramsci o D’Annunzio o di chiunque altro abbia contribuito alla crescita intellettuale della civiltà occidentale e quindi della nostra Nazione. L’Italia è un Paese laico la cui storia democratica non può prescindere dalle sue radici cattoliche“.

Intendo perciò interessare il Ministro Giuseppe Valditara, affinché ponga ordine e faccia chiarezza su tale incresciosa vicenda, con l’invio degli ispettori ministeriali presso la scuola di San Vero Milis e presso gli Uffici scolastici Regionali affinché siano valutate le reali responsabilità ed assunti i provvedimenti più corretti”, conclude.

Foto di repertorio