Libia, aumentano i contagi. Situazione “catastrofica”, ma il trasporto di migranti non si ferma. Italia in pericolo?

Libia, aumentano i contagi. Situazione “catastrofica”, ma il trasporto di migranti non si ferma. Italia in pericolo?

Sarebbe una situazione pericolosa e sempre più asfissiante quella che molti abitanti stanno vivendo in Libia, dove nelle ultime ore sarebbero stati confermati 65 nuovi casi di contagio.

Il numero totale dei contagi nel Paese sarebbe adesso 1.182, inclusi 295 pazienti guariti e 35 deceduti. Sebha, il capoluogo della regione meridionale del Fezzan, sarebbe in cima alla lista dei contagi con oltre il cinquanta per cento dei casi: la situazione non sembra voler migliorare, se non peggio. I test non sarebbero abbastanza numerosi per coprire la necessità del Paese e i contagi non avrebbero ancora raggiunto il loro picco massimo. Il sistema sanitario non è in grado di gestire il continuo climax di infetti.

In aggiunta sarebbe arrivata una conferma della difficoltà da parte del direttore del Centro nazionale per il controllo delle malattie, Badr al Din al Najjar, che avrebbe avvertito che la situazione epidemiologica in Libia è catastrofica, specialmente nella città di Sebha, rilevando che i nuovi casi stanno aumentando rapidamente.

Ma in Libia – si sa – non è solo il contagio quello che preoccupa la popolazione: si parla di realtà dove ancora guerra, fame e criminalità dilagano senza sosta. Il bisogno di scappare dalla propria terra, purtroppo, è ancora vivo in molti degli abitanti.

Già alcuni piccoli precedenti avrebbero fatto pensare a un collegamento tra gli infetti che verosimilmente potrebbero arrivare in Italia e i nuovi casi che ivi potrebbero nascere a seguito dei contatti con lo Stivale. Ad approfondire l’argomento sono stati i colleghi de ilgiornale.it, che avrebbero sottolineato come il trasporto clandestino di migranti non si sia mai fermato con l’emergenza e che dunque non veda alcun tipo di barriera morale o “sanitaria” che possa ostacolarlo.

Il rischio per l’Italia, e per la Sicilia, dunque, pare esserci. Niente potrebbe impedire le rotte verso la nostra terra, niente potrebbe impedire la diffusione del contagio e la crescita degli infetti in un Paese quasi non ospedalizzato. Nello specifico, la nostra regione rappresenta quasi sempre il primo approdo di chi, disperato, cerca una vita migliore. A testimonianza di ciò i recenti casi di migranti contagiati e la preoccupazione del governatore Musumeci.

La speranza starebbe ora nella capacità della Sanità Italiana di prevedere, prevenire e curare eventuali casi in arrivo o già pervenuti.

Immagine di repertorio