ITALIA – In questo articolo esploreremo le regole del Galateo del XXI secolo da osservare durante le presentazioni a tavola, sia che ci si trovi a casa che fuori, in compagnia di amici o di estranei. In particolare, quale occasione migliore per concentrarci sulle pratiche da seguire durante il pranzo di Pasqua, che rappresenta un’importante occasione di celebrazione e condivisione. Gli argomenti che affronteremo sono: come presentare qualcuno ad altri, il galateo e le buone maniere a tavola, allestimento della tavola o mise en place, educazione a tavola, la maniera corretta di mangiare gli alimenti.
Il protocollo delle presentazioni è un aspetto molto importante della buona educazione e della vita sociale e le norme di precedenza da rispettare sono sempre le stesse e vanno applicate con cura. La prima regola fondamentale è quella di presentare sempre l’uomo alla donna. Questa regola è stata rispettata da secoli ed è ancora in vigore oggi. Inoltre, si deve sempre presentare il più giovane al più anziano e la signorina alla signora. Anche il familiare deve essere presentato all’estraneo e il meno conosciuto al più conosciuto. Queste regole sono state create per garantire il rispetto delle persone e la buona educazione.
In alcune situazioni, la posizione nella società può influenzare la precedenza delle presentazioni. Ad esempio, se si ha a che fare con una persona anziana e un giovane, ma il giovane ha una posizione più elevata nella società, si procederà presentando l’anziano al giovane. Inoltre, quando si presenta la propria consorte, è importante utilizzare la parola “moglie” invece di “consorte” o “signora”.
Quando si tratta di presentarsi, è meglio farlo solo in ambienti con molti ospiti e tutti di livello simile. Inoltre, se si sta presentando una donna seduta ad un uomo, la donna deve rimanere seduta mentre l’uomo si deve alzare. Al contrario, se è un uomo seduto ad essere presentato ad una donna, l’uomo si deve alzare. È importante anche considerare la gerarchia quando ci si presenta ad una persona di rango superiore. In questo caso, non deve mai essere il subalterno a stendere la mano per primo, ma viceversa. Inoltre, quando si tratta di convivialità o discussioni di gruppo, l’ultimo arrivato sarà presentato al gruppo. Infine, è importante sapere come comportarsi nel caso del “darsi del tu“. In questo caso, la proposta deve sempre partire dal più anziano nei confronti del più giovane e dal più importante nei confronti del meno importante. Il “darsi del tu” è un anti-formalismo che richiede una lunga frequentazione tra due persone di ambienti diversi. In ambito sociale, una delle espressioni più comuni dopo un incontro è il classico “Come stai?“. Altresì, questa frase interrogativa è stata così tanto usata che è diventata banale e considerata infantile. Per questo motivo, si consiglia di evitare di utilizzarla, specialmente in situazioni con persone malate o in difficoltà.
Iniziamo sottolineando che ci sono regole precise riguardo agli orari e all’abbigliamento da indossare in determinate occasioni per garantire un’adeguata eleganza.
– Il pranzo (servito tra le 13:00 e le 13:30) richiede l’uso dell'”abito scuro” in contesti ufficiali, mentre per situazioni meno formali può essere sufficiente un abito da passeggio. È obbligatorio l’invito scritto in contesti ufficiali.
– Il cocktail (offerto dalle 18:30/19:00 alle 20:30/21:00 e può protrarsi fino alle 21:00 o alle 23:00) richiede l’uso dell'”abito scuro“. Le donne possono indossare abiti da cocktail leggermente più eleganti dell’abito da pomeriggio, ma non sfarzosi o lunghi come quelli da sera. Anche in questo caso, è obbligatorio l’invito scritto in contesti ufficiali.
– La cena (servita alle 20:30) richiede l’uso della “cravatta nera” in contesti ufficiali, mentre in situazioni meno formali è sufficiente l'”abito scuro“. È obbligatorio l’invito scritto in contesti ufficiali.
– Il brunch (servito la domenica mattina intorno alle 13:30/14:00) è destinato a persone care e intime e richiede un abbigliamento informale, ma curato nella presentazione. Non ci sono regole rigide sull’abbigliamento, ma è importante mantenere un tono raffinato. L’invito può essere fatto verbalmente.
Per una tavola elegantemente apparecchiata, è importante garantire a ogni commensale uno spazio minimo di circa 40 cm. La disposizione degli elementi prevede al centro un tovagliolo, un sottopiatto su cui viene collocato il piatto piano e, eventualmente, un piattino da antipasto. A sinistra si dispongono un altro tovagliolo e le forchette in sequenza secondo l’ordine di utilizzo, partendo da quelle più lontane dal piatto e finendo con quelle più vicine. Le dimensioni delle forchette possono essere leggermente ridotte e i rebbi devono essere rivolti verso l’alto.
Sempre a sinistra, ma scostato verso l’alto, si posiziona anche il piattino per il pane (che verrà portato in tavola completo di burro e coltellino dopo che i commensali si sono seduti). A destra si posizionano i tovaglioli e i coltelli in sequenza, con lo stesso criterio delle forchette. La prima posata da utilizzare è quella più esterna rispetto al piatto e la parte affilata della lama è rivolta verso il piatto. Se necessario, il cucchiaio può essere portato a tavola sul piatto ove sarà appoggiata la fondina o la tazza a due manici.
In alto, centralmente rispetto ai piatti, si possono disporre le posate più piccole, destinate a frutta e dolce. Per disporre le posate nell’apparecchiatura della tavola, è importante sapere come orientarle correttamente. Il coltello, con la lama rivolta verso il piatto, deve essere posizionato con il manico a destra. La forchetta, con i rebbi in alto, deve essere disposta con l’impugnatura a sinistra. Se presente, il cucchiaino viene posizionato più lontano dal piatto rispetto alle altre posate e rivolto con la parte concava verso l’alto. In questo modo, sarà l’ultima posata a essere utilizzata durante il pasto.
In alto a destra della tavola saranno disposti i bicchieri, il cui numero varia da due a quattro a seconda dello spazio disponibile e del numero di vini che verranno serviti. Con due bicchieri si prevede di servire un solo vino e acqua, mentre con tre bicchieri si aggiunge un secondo vino. Tra i tre bicchieri, quello più piccolo è destinato al vino bianco e sarà collocato a destra, più vicino al piatto, mentre quello di dimensioni maggiori è destinato all’acqua e sarà collocato in alto. Il bicchiere in mezzo è per il vino rosso. Nel caso in cui ci siano quattro bicchieri, l’ultimo sarà quello in cui verrà offerto lo champagne. Il bicchiere da champagne sarà posizionato leggermente più indietro rispetto agli altri tre bicchieri, dei quali il più grande sarà destinato all’acqua e sarà collocato a sinistra, mentre il bicchiere centrale sarà per il vino rosso e quello a destra per il vino bianco.
In una cena raffinata, specialmente con vini pregiati, è consigliabile utilizzare bicchieri di cristallo trasparente, preferibilmente, senza decorazioni, in modo che i più esperti possano apprezzare il colore del vino, una caratteristica molto importante per gli appassionati. L’aroma del vino deve essere gustato nelle migliori condizioni, quindi, tra i vari bicchieri a disposizione, è opportuno scegliere quello con la forma più adatta al vino che viene servito, seguendo questi suggerimenti:
– calice a tulipano slanciato per vini bianchi robusti
– calice a tulipano ingrossato per vini rossi giovani e vini rossi classici
– calice a tulipano svasato per vini bianchi frizzanti e vini rosati
– calice grande e panciuto per vini rossi invecchiati
– calice a tulipano o triangolare per spumanti secchi e pregiati
– calice a coppa per spumanti dolci
– calici di piccole dimensioni per vini da dessert.
Il posizionamento del tovagliolo sulla tavola può variare a seconda delle preferenze individuali: alcuni lo mettono a destra del piatto, altri a sinistra, mentre altri optano per la soluzione più pratica di collocarlo al centro dei piatti. Qualunque sia la scelta, è consigliabile evitare piegature elaborate o creazioni tridimensionali, come, anche, trasformare il tovagliolo in un origami per bicchieri, a meno che non si tratti di una festa con accessori colorati in carta o di una tavola per bambini o a tema. In ogni caso, la forma del tovagliolo dovrebbe essere scelta in modo da adattarsi al disegno della tovaglia e allo spazio disponibile, limitandosi a forme quadrangolari, rettangolari o triangolari. Sebbene la posizione centrale sia probabilmente la soluzione meno controversa, se si deve scegliere, la posizione a destra è quella più comunemente adottata.
Il comportamento a tavola è importante per mostrare rispetto per gli altri commensali e per l’esperienza culinaria condivisa. Ecco alcune regole di base da seguire:
– Si dovrebbe attendere che la padrona di casa sia stata servita prima di iniziare a mangiare
– Bere solo dopo aver vuotato la bocca e aver pulito le labbra
– Evitare di bere un bicchiere d’acqua in un solo sorso
– Evitare di fare rumori sorbendo brodo o minestra
– Non sporgersi per bere verso il tavolo
– Mantenere una postura eretta, con i gomiti vicini al corpo e i polsi appoggiati ai lati del piatto
– Evitare di allungare le gambe sotto il tavolo fino a toccare i piedi del commensale seduto di fronte o incrociarle
– Riunire le gambe e trattenere i piedi sotto la propria sedia
– Non gesticolare durante la conversazione muovendo le posate e tenere il tovagliolo aperto sulle ginocchia
– Non infilare il tovagliolo nel colletto a guisa di bavaglino, passarlo in viso o sulla fronte
– Evitare di portare il coltello alla bocca o di passare la lingua sulla lama
– Non annusare cibi e bevande
– Non scegliere tutti i pezzi migliori del piatto di portata
– Non trattenere le proprie posate nel piatto di portata
– Non mettere le proprie posate nei piatti altrui
– Non usare il coltello della carne per tagliare il pesce o per tagliare le uova
– Non utilizzare il pane per pulire il piatto o immergerlo nel bicchiere di vino
– Evitare di masticare a bocca aperta o di fare rumori durante il processo di masticazione
– Non dividere il cibo in bocconi di giusta dimensione e non fare bocconi troppo grossi
– Non parlare a bocca piena o soffiare il cibo per raffreddarlo
– Evitare di chiedere ciò che non è in tavola, di fumare, leggere, telefonare o scrivere mentre si è a tavola
– Non alzarsi finché tutti gli altri non hanno finito di mangiare
Molto spesso, capita di non sapere come mangiare la frutta o un cibo con cui si dovrebbe avere particolare manualità. Vi elenchiamo una serie di cibi che, a volte, ci mettono in difficoltà:
– le aragoste vengono servite già pulite e si possono mangiare solo con la forchetta
– il caviale viene presentato in una coppa con il fondo di ghiaccio e si spalma sui crostini imburrati
– i datteri di mare vengono portati alla bocca nel loro guscio
– le ostriche, si usa l’apposita forchetta per estrarle dal guscio, che va trattenuto con una mano
– il pesce intero, è necessario levare coda, testa e pinne e praticare un taglio longitudinale per aprire il pesce e staccare la lisca centrale, poi si può mangiare con la sola forchetta
– il polipo, è sufficiente utilizzare solo la forchetta
– gli asparagi si possono afferrare con le mani o con l’apposita pinza, oppure tagliare la parte edibile con la forchetta e portarla alla bocca
– i carciofi, se serviti crudi, possono essere intinti con le mani o si possono staccare le foglie, ad eccezione della parte centrale che richiede l’uso delle due posate. Quando sono cotti, si utilizza solo la forchetta
– le insalate, si utilizza solo la forchetta, tenendola con i rebbi verso l’alto come per ogni altro cibo
– le patate possono essere mangiate con il solo uso della forchetta
– i piselli si evita assolutamente di usare il coltello e ci si limita all’uso della forchetta
– le arance, si asportano le calotte superiori ed inferiori con il coltello, poi si incide la buccia e si toglie con il coltello. I più abili possono trattenere il frutto con la forchetta invece che con le mani
– i cachi vengono tagliati a metà e mangiati servendosi di un cucchiaio
– le fragole vengono servite in coppette e prese con un cucchiaino
– i mandarini, si usa il coltello per sbucciarli, tenendoli con una mano, e si staccano gli spicchi a mano a mano che li si consuma
– le mele vengono trattenute con la forchetta e divise in quarti, poi si sbucciano e si portano alla bocca gli spicchi tramite la forchetta
– le pere si mangiano nello stesso modo delle mele
– il pompelmo viene servito tagliato a metà con gli spicchi già parzialmente sollevati dalla buccia, e si utilizza l’apposito cucchiaino per portare gli spicchi alla bocca
– le lumache, si utilizza l’apposita pinza per tenere i gusci fermi e la forchettina per estrarre l’animale
– le olive, si portano alla bocca con le mani e si lascia cadere il nocciolino nella mano socchiusa
– il paté, è vietato l’uso della forchetta e si spalma con il coltello su pezzettini di pane
– gli spaghetti e le tagliatelle, nonostante gli sforzi degli stranieri, arrotolarli con la sola forchetta è sufficiente.
– le uova, se sono al tegamino si possono immergere pezzetti di pane infilzati con la forchetta nel tuorlo, mentre se sono alla coque il pane andrà portato alla bocca con un cucchiaino. Invece, se le uova sono in frittata o sode, si deve usare solo la forchetta
– gli sformati, è sufficiente utilizzare solo la forchetta
– i dolci, per grosse paste alla crema e fette di torta si utilizza la forchetta o il cucchiaino, mentre per mousse e budini si usa solo il cucchiaio
– la pasticceria mignon, invece, si possono usare le mani
Il prossimo martedì, sarà l’ultimo appuntamento con la nostra rubrica, che affronterà tematiche su: decorazioni della tavola per il pranzo della Pasqua, i segnaposti, lo schema dei posti a tavola, situazioni di circostanza, regole del commiato dopo il pranzo o la cena.
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