La pioggia, il Papa e un pubblico di cemento. L’Urbi et Orbi durante il Coronavirus: “Non abbiamo ascoltato il grido del pianeta”

La pioggia, il Papa e un pubblico di cemento. L’Urbi et Orbi durante il Coronavirus: “Non abbiamo ascoltato il grido del pianeta”

Il cielo grigio, la pioggia fitta, il Papa che parla davanti a una piazza San Pietro completamente vuota. Nessun fedele presente, un’immagine surreale possibile solo a causa del Coronavirus, che sconvolge anche gli eventi più importanti della Chiesa.

L’Urbi et Orbi di Papa Francesco del 2020 passerà certamente alla storia per il clima unico e cupo nel quale è andato in scena. Davanti a una piazza tristemente vuota, il sovrano dello Stato di Città del Vaticano ha dedicato le sue parole all’attuale emergenza che sta sconvolgendo il mondo intero.

Parole forti le sue e di speranza, che toccano il cuore e la mente di fedeli e non. “Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: ‘Svegliati Signore!“, ha detto il pontefice. Un’accusa che deve farci riflettere.



Poi ha proseguito, lanciando un messaggio di riflessione a tutti noi e di vicinanza a tutti coloro i quali stanno combattendo la pandemia in prima linea: “È il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. In questi giorni possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni, che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste, né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo“.

Fonte immagine Vatican Media