La depressione, l’uccisione della moglie e della figlia, il suicidio e una lista di nomi: nuovi dettagli sulla tragedia della A14

Emergono nuovi dettagli sulla tragedia della A14, che ha sconvolto l’intera nazione negli ultimi giorni per i dettagli orrendi e per i misteri che si celano ancora dietro al folle gesto dell’uomo che ha deciso di uccidere la figlia gettandola da un ponte per poi suicidarsi, il tutto a poche ore dal decesso della moglie, precipitata giù dal balcone di casa.

Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, l’uomo, Fausto Filippone, 49 anni, dirigente di un negozio d’abbigliamento maschile, avrebbe compiuto il folle gesto al culmine di una giornata particolarmente tragica.

La mattina del 20 maggio la moglie del 49enne, Marina Angrilli, 52 anni, insegnante, era morta dopo essere caduta dal balcone dell’abitazione di piazza Roccaraso in cui viveva con il marito e la figlia 12enne. Poco dopo la disperata corsa al pronto soccorso e la constatazione del decesso della moglie, Fausto Filippone avrebbe deciso di dirigersi in auto con la figlia verso l’autostrada A14, in contrada Vallemerlo, dove ha gettato la 12enne dal viadotto per poi togliersi la vita, dopo aver distrutto la sua intera famiglia.

Sono state immediatamente aperte le indagini, che mirano a far luce sul passato dell’uomo, sulla sua vita in famiglia e soprattutto sul giallo relativo alla morte di Marina Angrilli, probabilmente uccisa dallo stesso marito al culmine di un litigio.

Le notizie riportate dal quotidiano “Il Mattino”, hanno aggiunto nuovi tasselli a questo puzzle irrisolvibile: secondo quanto emerso nelle ultime ore, a spingere il dirigente 49enne a distruggere la sua famiglia prima di porre fine alla propria vita, potrebbe essere stata una grave forma di depressione. Questa sarebbe la ragione che avrebbe portato al litigio di quel tragico 20 maggio e alla tragedia familiare.

Un altro dettaglio sconvolgente mira a far luce sul comportamento dell’uomo al pronto soccorso dell’ospedale di Chieti, dove la moglie era stata trasportata in codice rosso in seguito alla caduta: l’uomo avrebbe dato false generalità della moglie. Inoltre, è emerso che forse, proprio in quegli attimi in ospedale, che dovevano essere di paura e disperazione, progettava già l’omicidio della figlia. La bambina si trovava a casa dei nonni in quel momento e, quindi, Filippone l’avrebbe prelevata volutamente dall’abitazione dei suoceri per condurla sul luogo in cui avrebbe poco dopo posto fine alla sua vita.

Al momento nessuno di questi dettagli è stato confermato, visto che non sono emerse fino a ora prove concrete sui presunti problemi psichici dell’uomo, ma i nuovi dettagli sono sicuramente un passo in più verso la verità sul caso.

Oltre a dover accertare le condizioni psicologiche dell’uomo al momento della tragedia, per fare luce sul caso la Polizia di Stato dovrà esaminare un altro reperto: un foglio che l’uomo avrebbe gettato giù dal cavalcavia prima di togliersi la vita, contenente una lista di nomi che potrebbe essere d’aiuto per risolvere il mistero intorno a questa inspiegabile tragedia.