Giornata mondiale di eradicazione della povertà, tra dispersione scolastica e precarietà abitativa

Giornata mondiale di eradicazione della povertà, tra dispersione scolastica e precarietà abitativa

ITALIA – Giustizia sociale, sostenibilità ambientale, e lotta alla povertà. Sono queste le tematiche per la giornata mondiale di eradicazione della povertà, che cade il 17 ottobre e giunge alla sua ventinovesima edizione.

La celebrazione, in questo giorno dell’anno, è stata decisa ed istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992 con la risoluzione n. 47/196. La data venne decisa in quanto cadde nell’anniversario di una delle più note e importanti manifestazioni contro la povertà: il 17 ottobre del 1987, centomila persone risposero all’istanza del sacerdote Joseph Wresinski – fondatore del Movimento per i diritti umani ATD Quarto Mondo, radunatosi a Parigi, città simbolo in quanto, proprio nel 1948, in quella città venne sottoscritta la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per chiedere all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di riconoscere nella povertà una violazione dei diritti umani.

L’edizione di quest’anno ha come aspetti nevralgici il contrasto alla povertà, la tutela ambientale, ma anche il riferimento a tutto ciò che mette in discussione la giustizia sociale.

Tra le Istituzioni maggiormente presenti in questa ricorrenza vi è il Consiglio d’Europa, il cui scopo precipuo è quello di combattere la povertà e rafforzare la coesione sociale in Europa. Il Consiglio d’Europa, per far fronte a tale politica, dispone di strumenti giuridici quali: la Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, che stabilisce i diritti e le libertà fondamentali, e la Carta Sociale europea che stabilisce i diritti sociali, ivi compreso il diritto alla protezione contro la povertà e il diritto all’alloggio.

Ogni anno, il Consiglio d’Europa partecipa alla celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà organizzando una cerimonia davanti alla riproduzione della pietra commemorativa, simbolo del rifiuto della povertà, sul piazzale del Palais de l’Europe, a Strasburgo.

Per quanto concerne l’Italia bastano alcuni dati per far comprendere quanto il fenomeno della povertà sia in notevole aumento. Sono, infatti, 5,6 milioni le persone in povertà assoluta, 1,3 milioni sono minori. Sono, invece, ben 8 milioni le persone che vivono in povertà relativa: una persona su tre è a rischio esclusione sociale.



Numerosi sono i fattori sociali che incrementano il tasso di povertà nel nostro paese: dal precariato in ambito lavorativo, alla dispersione scolastica, dall’incombente presenza delle mafie che possono sostituirsi ai leciti istituti di credito sino alla precarietà abitativa. Tutti questi elementi, così come espresso anche dalla Rete dei numeri pari, associazione che da anni indirizza i suoi sforzi al contrasto ed alla lotta alla povertà, rendono il quadro particolarmente nebuloso.

Ed è proprio sulla precarietà abitativa che l’Istat si è recentemente espressa rivelando dei dati allarmanti. Sono ben 866.000 le famiglie in affitto in povertà assoluta, il 18.1% delle famiglie in affitto, un dato che giunge oltre il 25% nelle famiglie con minori”.

L’emergenza socio sanitaria da Covid 19 ha senza dubbio acuito ancor di più queste problematiche di carattere economico sociale. La Rete dei Numeri Pari è una delle associazioni che più di altre si è mostrata in prima linea nella lotta alla povertà ed al contrasto alla sperequazione sociale. Diverse le iniziative portate avanti dall’associazione che da nord a sud dello stivale cerca di farsi sentire.

A Milano si terrà un presidio importantissimo contro le mafie, per il diritto al lavoro e la giustizia sociale, a Bari in Piazza Carabellese nel quartiere Madonnella si terrà una raccolta di alimenti e beni di prima necessità, mentre a Palermo in Piazza Verdi si svolgerà il Laboratorio Zen e Emmaus che porterà contenuti, proposte e attività a contrasto della povertà.

Foto di Repertorio