Coronavirus, ecco il nuovo decreto: aperti alimentari e farmacie, bloccate 80 attività “non essenziali”

Coronavirus, ecco il nuovo decreto: aperti alimentari e farmacie, bloccate 80 attività “non essenziali”

La novità principale del decreto del Presidente del Consiglio è la chiusura su tutto il territorio nazionale, di tutte le attività di ristorazione (bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie etc.) e di tutti i negozi, tranne quelli delle categorie espressamente previste. Qui l’elenco delle attività bloccate. Restano chiusi anche musei, istituti e luoghi di cultura. Porte sbarrate anche per scuole e università, che potranno proseguire con lezioni a distanza o da remoto.

Resteranno aperti i negozi di prodotti alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, le tabaccherie, i bar e punti di ristorazione nelle aree di servizio stradali e autostradali e i negozi di prima necessità o di servizi alla persona. Il decreto autorizza le attività che erogano servizi di pubblica utilità o servizi essenziali. Un elenco in 80 voci tra le quali è inclusa anche l’attività legate alle famiglie: dalle colf e badanti conviventi, ai portieri nei condomini.

Divieto per le persone di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello in cui ci si trova. Un divieto che vale sia che ci si sposti con mezzi di trasporto pubblico, sia con mezzi privati. Ci si potrà muovere da un comune all’altro, dunque, solo per “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza” o per “motivi di salute”.

Il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri deciso nella notte di sabato 21 è entrato in vigore da questa mattina. Intanto è arrivata la stretta sugli spostamenti che serve a impedire alle persone di trasferirsi dal Nord al Sud, dove il Coronavirus sta avanzando più lentamente: obiettivo è evitare che si formino nuovi focolai generati dai ritorni a casa.

Le disposizioni sono efficaci fino al 3 aprile 2020. 

Immagine di repertorio