Siamo tutti indaffarati a organizzare pranzi e cenoni per trascorrere il tempo con i nostri cari nelle nostre case, ma c’è una fetta ampia di cittadini che ai classici raduni in casa, preferisce andare al ristorante. Una scelta saggia: meno spreco e soprattutto ci si stanca di meno, soprattutto se si è numerosi.
Ma non tutti possono permettersi di trascorrere il pranzo di Natale o il cenone di Capodanno già organizzati. Questo perché i prezzi durante le feste lievitano in maniera esorbitante, ma cerchiamo di capire perché e se è corretto che vada così.
In realtà è giusto che sia così, anche se il consumatore medio è portato a pensare che il gestore di un locale voglia speculare sul periodo di feste, ma il fatto che i prezzi aumentino rispetto ai giorni feriali, vuol dire che l’imprenditore rispetta le regole del mondo del lavoro e del mercato.
Infatti, i giorni festivi, proprio perché rossi sul calendario, hanno dei costi nettamente superiore rispetto alla consuetudine. Il personale va pagato di più almeno 3 volte rispetto al normale e, se si prospetta di avere molti più clienti di una serata normale, è necessario chiamare personale in più: gli extra. Questo non solo ha un costo elevato sulla serata, ma incide anche a livelli di tassazione di contributi da versare.
Questo vale per tutti: camerieri, cuochi, barman e tutto le persone che ruotano attorno alla ristorazione. Quindi se un imprenditore propone un cenone a un prezzo molto competitivo rispetto ai prezzi del mercato, diffidate!
Non fidatevi perché o non sta rispettando i lavoratori, oppure abbasserà la qualità dei prodotti che vi offrirà, disattendendo le vostre aspettative.
Fidatevi invece, di compie delle scelte che apparentemente possono sembrare impopolari, ma che si muovono all’interno della legalità e del rispetto, dei propri dipendenti e dei propri clienti.
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