BOLOGNA – È nato prematuro di soli 775 grammi, ma già pronto a combattere. Un vero e proprio miracolo, dunque, quello del piccolo Francesco, nome di fantasia, che è cresciuto, arrivando ora a pesare 2 chili e 420 grammi, grazie all’aiuto di quindici mamme bolognesi che hanno donato il loro latte.
Il neonato non è stato riconosciuto dalla donna che lo ha partorito e sin dalla nascita è sempre stato in terapia intensiva neonatale del Sant’Orsola, all’interno della neonatologia diretta dal professor Giacomo Faldella.
La giovane ha dato alla luce suo figlio alla venticinquesima settimana, quindi poco dopo i sei mesi, e da subito è stata necessaria l’assistenza respiratoria intensiva e il sostegno alla funzione cardiaca e di flebo, senza dimenticare che non aveva il latte della madre, l’alimento migliore in assoluto, soprattutto per i prematuri, in quanto protegge da numerosi rischi infettivi.
All’ospedale di Bologna è presente la grande risorsa di Allattami, ovvero la banca del latte.
Così è stato possibile dare a Luca piccole quantità di latte donato, all’inizio un millilitro, cioè più o meno dieci gocce, per otto volte al giorno che, una volta osservata la capacità dell’intestino di Luca di rispondere a questo latte, progressivamente è stato aumentato.
La somministrazione per un mese e mezzo è avvenuta tramite un sondino orogastrico che dalla bocca raggiunge lo stomaco. In seguito, è stato in grado di nutrirsi dal poppatoio e la sua unica fonte di nutrizione è diventata così il latte donato, a cui vengono aggiunti i fortificanti.
Ora il bambino sta benissimo e da quando è nato è riuscito a triplicare il suo peso e respira anche autonomamente, anche se ci vorranno ancora mesi prima di rientrare nei normali parametri di crescita.
Il piccolo Francesco è ormai diventato la mascotte del reparto e tutto il personale sentirà la sua mancanza quando i servizi sociali troveranno per lui una adeguata sistemazione. Non è il primo caso in cui si affezionano ai bambini che per tanto tempo restano lì, ma questo è un caso speciale, visto che è senza mamma.