Anno nuovo, nuove norme a tutela degli animali nello Sport

Anno nuovo, nuove norme a tutela degli animali nello Sport

La tutela di tutti gli animali che vengono utilizzati nelle varie discipline sportive, per preservarne il benessere in termini di alimentazione, cura della salute, accudimento nel rispetto delle esigenze degli stessi, è uno degli argomenti trattati dal recente intervento normativo del 25 novembre 2020, che ha introdotto 5 decreti legislativi di riforma dell’ordinamento sportivo.

Ciò in attuazione di altrettanti articoli della legge delega 8 agosto 2019, n. 86, in materia di lavoro sportivo e di semplificazioni e sicurezza in materia di sport.

Come è noto, esistono molti tipi di eventi sportivi con gli animali, alcuni sono esclusivamente tra animali mentre altri usano gli animali in un ruolo minore. La maggior parte degli sport comporta l’allenamento, mentre alcuni possono anche comportare l’allevamento selettivo. In altri termini, vi è un vasto impiego di animali nelle competizioni più disparate, che pone il problema, forse con colpevole ritardo, della loro tutela in termini di benessere dell’animale.

Il rapporto tra uomo e animali e tra animali e prestazione sportiva risale agli albori della nostra stessa esistenza.

Durante i secoli il coinvolgimento degli animali nelle pratiche sportive è divenuto sempre più forte, tanto da aver segnato capitoli importanti della nostra storia, basti pensare, giusto per citare un esempio, alle corse con le bighe durante l’Impero Romano; si può avere un’idea delle corse dei carri dal film Ben- Hur, tali corse furono uno degli spettacoli più in voga nell’antica Roma e il teatro più famoso della corsa delle bighe fu il Circo Massimo.

I Romani tifavano per i fantini di allora e per i cavalli, scommettendo freneticamente su di loro:

“O fortunato l’auriga, chiunque sia, per cui fai il tifo! Dunque egli ha avuto la fortuna di suscitare il tuo interesse? Possa questa fortuna capitare anche a me, ed io salirò pieno d’ardore sul carro mentre i cavalli si lanciano fuori dal sacro recinto e ora allenterò le briglie, ora li frusterò sul dorso, ora con la ruota interna sfiorerò la meta; ma se, mentre corro, tu mi guarderai, rallenterò e dalle mie mani le briglie penderanno abbandonate. ” (Ovidio, poeta romano, tra i principali esponenti della letteratura latina e della poesia elegiaca)

Tornando ai giorni nostri, il crescente rafforzamento del movimento animalista negli ultimi decenni ha combattuto strenuamente fenomeni di vigliacca crudeltà verso gli animali, cercando di approfondire la comprensione riguardo al concetto di maltrattamento animale, anche da un punto di vista giuridico.

Oggi gli animali, da un punto di vista legale, non sono più un bene mobile, una proprietà o una risorsa dell’uomo, bensì esseri dotati di sensibilità e capacità cognitiva.

Di fatto, in passato lo status legale dedicato agli animali nel Codice Civile italiano era, come già anticipato, di beni mobili, pertanto poteva essere distribuito, pignorato e persino ipotecato.

Tale status non riconosceva gli animali le facoltà emotive, né capacità cognitive, relegandoli ad oggetti ad uso e consumo dell’uomo, come fossero degli strumenti o dei veicoli. 

A partiredal 2009, con un disegno di legge di modifica del nostro Codice Civile in merito allo status legale degli animali, nascevafinalmente l’obiettivo di modificarne lo status, riconoscendo le loro comprensioni emotive.

455-bis. – (Tutela giuridica degli animali): “Gli animali sono esseri senzienti. Verrà essi applicato il regime giuridico di beni solo nella misura in cui sia compatibile con la loro natura e con le disposizioni destinate alla loro protezione”.

Come suddetto, inoltre, il Senato della Repubblicaha recentementeapprovato il disegno di legge in materia di sport e nelle riforme vi è una importantissima menzione alla relazione tra animali e sport all’Art. 5: “Il Governo è delegato ad adottare il riordino della normativa applicabile alle discipline sportive che prevedono l’impiego di animali, avendo riguardo, in particolare, agli aspetti sanitari, al trasporto, alla tutela e al benessere degli animali impiegati in attività sportive”.

La lotta per la tutela del benessere degli animali è ancora lontana dal potersi dire conclusa, ma la direzione intrapresa è sicuramente quella giusta. Le istituzioni non vivono più questa tematica come un argomento marginale o di minore incidenza, per questo è auspicabile un accelerata legislativa per la tutela di esseri viventi meritevoli di dignità e rispetto. 

Vorrei concludere, senza timore di svilire la quaestio, con una delle arringhe forse più celebri in tema di amore verso gli animali: “Signori della giuria, il migliore amico che un uomo abbia a questo mondo può rivoltarsi contro di lui e diventargli nemico. Il figlio e la figlia che ha allevato con cura amorevole possono rivelarsi ingrati. Coloro che ci sono più vicini e più cari, ai quali affidiamo la nostra felicità e il nostro buon nome, possono tradire la loro fede. Il denaro si può perdere, e ci sfugge di mano proprio quando ne abbiamo più bisogno. La reputazione di un uomo può essere sacrificata in un momento di sconsideratezza. Le persone che sono inclini a gettarsi in ginocchio per ossequiarci quando il successo ci arride possono essere le prime a lanciare il sasso della malizia, quando il fallimento aleggia sulla nostra testa come una nube temporalesca. Il solo amico del tutto privo di egoismo che un uomo possa avere in questo mondo egoista, l’unico che non lo abbandona mai, l’unico che non si rivela mai ingrato o sleale è il suo cane.” 

(Elogio al cane “Eulogy on the dog” pronunciata dall’avvocato statunitense George Graham Vest, 23 settembre 1870)

Avvocato Alessandro Numini