L’evoluzione del calcio e delle sue regole nel corso dei secoli, fino all’avvento della tecnologia
Tutto cambia, nella vita come nello sport. Non esiste disciplina al mondo che non sia mutata nel corso degli anni, dei secoli. Il motivo è principalmente sociale e culturale: cambiano gli interessi e gusti degli spettatori, le caratteristiche fisiche dei giocatori e gli strumenti a disposizione degli addetti ai lavori.
Non fa eccezione ovviamente il calcio, nato quasi per caso come hobby in un pub di Londra nel 1863 ed evolutosi fino a diventare lo sport professionistico più seguito e praticato del pianeta. L’accessibilità, la spettacolarità e la passione che emergono da questa disciplina lo hanno reso addirittura una religione in alcuni paesi del mondo.
L’evoluzione del calcio nel corso dei secoli
Nato in Inghilterra ma sviluppatosi in Argentina e in tutto il Sudamerica, nei decenni il calcio ha fatto innumerevoli passi in avanti sotto ogni aspetto. Una grossa mano gliel’ha data l’evoluzione delle regole del gioco, che si sono adattate come detto ai cambiamenti sociali e culturali dell’epoca.
Davvero tantissimi i regolamenti introdotti nel corso del tempo: se si avesse la possibilità di guardare una partita di calcio di 150 anni fa probabilmente sarebbe difficile anche riconoscerne lo sport. Basti pensare ad esempio che inizialmente non si giocava nemmeno in 11 giocatori e che le dimensioni del campo erano a dir poco “improvvisate”.
Un netto passo avanti lo ha dato ovviamente la tecnologia, che ha permesso al calcio di emergere ancora di più e di rimanere al passo con gli altri principali sport americani. Con l’avvento della digitalizzazione, gli appassionati hanno anche imparato a conoscere il settore del calcio scommesse: oggi infatti attraverso piattaforme virtuali come scommessesulweb.com è possibile puntare nel tentativo di prevedere l’esito dell’incontro. Questa pratica avveniva in realtà anche agli albori di questo sport, ma ovviamente in forma molto diversa.
Com’è cambiato il calcio: le principali regole del gioco
Oggi sarebbe impossibile giocare senza la regola del fuorigioco, eppure in passato non esisteva – o meglio, si utilizzava una forma più antiquata. Nel calcio moderno invece, se un giocatore si trova oltre la linea del penultimo difendente avversario nel momento in cui parte il passaggio del compagno a lui destinato, allora si trova appunto “fuori dal gioco” e non può più intervenire attivamente nell’azione. Pena un calcio di punizione indiretto per gli avversari.
Fino a non troppi decenni fa inoltre, esisteva il passaggio indietro al portiere: un giocatore qualsiasi poteva passare la palla con i piedi al proprio portiere, il quale all’interno della propria area di rigore poteva tranquillamente prendere il pallone in mano e riprendere il gioco come e quando voleva. Quando però le federazioni si sono accorte che questo provocava una perdita tempo infinita, la regola è stata modificata: oggi nessun giocatore può passare intenzionalmente il pallone nelle mani del proprio portiere con una parte del corpo al di sotto della vita.
E i cartellini? Fino ai Mondiali del 1966 non esistevano. L’arbitro comunicava la sanzione a voce ai giocatori, ma questo provocava inevitabilmente grande confusione, nonché parecchi errori. Il cartellino giallo e quello rosso sono stati introdotti negli anni successivi, con la funzione rispettivamente dell’ammonizione e dell’espulsione.
A queste poi potrebbero aggiungersene tante altre: ad esempio le sostituzioni prima non esistevano, poi si è passati a 3 per squadra, poi 4 nel caso di tempi supplementari e oggi – da dopo la pandemia – addirittura 5. Per non parlare poi di calci d’angolo e calci di rigore, che sono stati introdotti nel tempo.
Il level up della tecnologia nel calcio: VAR, Goal Line Technology e fuorigioco semi-automatico
In questi anni le nuove regole – che vengono continuamente proposte da chi di dovere per velocizzare il gioco e renderlo sempre più divertente e corretto – sono fortemente influenzate dagli strumenti tecnologici e digitali di cui anche il calcio dispone.
Il primo vero passo in avanti è rappresentato dalla Goal Line Technology, ovverosia un sistema di telecamere posizionato intorno a tutta la porta per determinare con estrema precisione se il pallone supera la linea o meno: qualora questo sia avvenuto, arriva un messaggio istantaneo sull’orologio dell’arbitro, che quindi assegna la rete.
Il vero protagonista della tecnologia odierna però è un altro strumento: il Video Assistant Referee (Var). Si tratta di una stretta collaborazione tra arbitro e assistenti in cabina di regia, i quali attraverso auricolare e monitor a bordocampo lo aiutano nelle più delicate decisioni da prendere: gol, calci di rigore, espulsioni e scambi di persona.
Infine, è appena arrivato anche il fuorigioco semi-automatico. È un ulteriore aiuto per l’arbitro e per i guardalinee, che purtroppo non sono infallibili. La tecnologia presente in cabina di regia determina con velocità la posizione regolare o meno di un giocatore, con l’obiettivo di ridurre anche qui al minimo gli errori.
Le regole del gioco sono quindi in continuo mutamento e le tecnologie sempre in evoluzione. Ormai è questo il futuro del calcio.