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Guida completa sui prodotti chimici da utilizzare in piscina

Il controllo dell’acqua e l’utilizzo dei prodotti chimici corretti sono fondamentali per garantire la sicurezza della piscina, mantenendo un’acqua sempre cristallina. Che si abbia a che fare con una piscina interrata o con una fuori terra, i processi fondamentali per il trattamento della vasca sono essenzialmente gli stessi. Andiamo allora ad approfondire tutti gli step della pulizia e del trattamento chimico dell’acqua della piscina.

La clorazione d’urto

Il trattamento chimico dell’acqua è fondamentale per mantenere l’acqua disinfettata e libera da microrganismi patogeni potenzialmente pericolosi. Per questa ragione, a inizio stagione è fondamentale effettuare un trattamento shock iniziale di clorazione d’urto, che verrà poi ripetuto ogni 15-20 giorni, anche se in quantità ridotte. Si tratta di un processo di disinfezione straordinario che prevede l’inserimento nell’acqua della piscina di una quantità di cloro più elevata rispetto alla dose normale. È una procedura altamente efficace contro le sostanze organiche e i batteri che si annidano in piscina, risolvendo vari problemi come la formazione di alghe, l’acqua torbida o la presenza di livelli eccessivi di cloro. Il trattamento shock mantiene l’acqua pulita e sicura e si può effettuare nei momenti strategici come l’apertura stagionale e la chiusura invernale, ma anche dopo una pioggia intensa o dopo un elevato afflusso di bagnanti. Ma come si esegue il trattamento e quali sono i prodotti chimici da utilizzare?

  • test dell’acqua per verificare che il pH sia inferiore a 7,6;

  • calcolo della quantità di cloro necessaria in base al volume d’acqua e alle condizioni della piscina (tendenzialmente si considera un dosaggio dai 10 ai 15 grammi ogni m³ di acqua);

  • preparazione e distribuzione della soluzione di cloro e acqua, secondo le quantità indicate nella confezione;

  • lasciar agire il cloro per 8-12 ore, periodo durante il quale è sconsigliabile fare il bagno.

Per la clorazione d’urto si possono utilizzare due tipi di cloro, entrambi in forma granulare o in polvere: il dicloro, che si scioglie rapidamente, e il tricloro, più lento e quindi più delicato da maneggiare (occorre fare attenzione quando lo si versa negli skimmer, perché potrebbe essere abrasivo per le pareti interne).

Controllo pH e cloro

Il regolare controllo del pH è indispensabile per mantenere la piscina efficiente. Questo valore deve essere compreso fra 7.2 e 7.6: se si abbassa troppo l’acqua è acida, se si alza l’acqua è basica e il cloro non riesce ad agire, favorendo la proliferazione di batteri, alghe e incrostazioni calcaree. Per misurare il pH, sono disponibili in commercio misuratori di pH digitali, elettronici e manuali. Se i livelli di pH non sono quelli standard, si interviene con appositi correttori reperibili sia in forma liquida che in forma granulare.

Flocculanti

Il flocculante per piscine è un prodotto chimico che viene aggiunto all’acqua per raggruppare le particelle facendole depositare sul fondo della vasca, per poter essere aspirate. Si utilizzano i flocculanti quando il sistema di filtrazione non riesce a eliminare tutte le particelle galleggianti. È un trattamento utile e pratico perché non bisogna aspettare giorni, le particelle affondano sul fondo della piscina in poche ore. Per non commettere errori, è importante leggere le istruzioni riportate sulla confezione e procedere con l’aggiunta del quantitativo consigliato in base al volume della piscina. Per distribuire il flocculante in modo uniforme in tutta l’acqua, è bene attivare la pompa su “Ricircolo”, spegnerla e attendere 8 ore, quindi è meglio eseguire l’operazione prima della notte. Si possono infine aspirare manualmente tutte le particelle depositate sul fondo, riportare la valvola in modalità “filtro” e riequilibrare l’acqua.

Antialghe

Le alghe sono fra i nemici principali delle piscine fuori terra, rappresentano infatti un problema frequente. Prima di effettuare un trattamento antialghe, occorre regolare il livello di pH ed effettuare la clorazione d’urto, per poi lasciare in funzione il filtro a sabbia. Il prodotto chimico può essere versato all’interno dello skimmer quando l’impianto è in funzione o direttamente in acqua dopo averlo diluito nel recipiente. Una volta terminato il trattamento, la piscina non va utilizzata per almeno un giorno.

Disinfettanti

In commercio esistono numerosi prodotti chimici certificati per la piscina, che divergono per vincoli di utilizzo e costo. Il cloro è il meno caro e il più diffuso per la sua particolare efficacia: facile da utilizzare, consente di eliminare batteri, virus, funghi e residui organici. Tra gli svantaggi, ci sono l’odore forte e il fatto che, se utilizzato in quantità eccessive, può risultare irritante per la pelle, gli occhi e le mucose. Il bromo è più costoso ma inodore, delicato sulla pelle e meno sensibile al pH e alla temperatura dell’acqua. Diversamente da quanto avviene per il cloro, l’efficacia del bromo non dipende molto dal pH dell’acqua e neanche dalla sua temperatura. Inoltre, il bromo è anche alghicida, si possono così avere due prodotti in uno. Anche il sale, una volta ammortizzato il costo dell’elettrolizzatore, risulta più economico a lungo termine. La disinfezione con il sale funziona per elettrolisi: il sale si trasforma in ipoclorito di sodio, una particolare forma di cloro non stabilizzato che distrugge batteri e microrganismi, per poi ritrasformarsi in sale con i raggi ultravioletti e infine nuovamente trasformarsi in ipoclorito di sodio, dando vita a un ciclo. La disinfezione è semplice e anche la manutenzione è limitata, dal momento che si tratta di un’operazione automatica.

Redazione

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