ROMA – Le Commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera hanno approvato il ddl sul suicidio assistito. A votare a favore sono stati il Centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, mentre si è opposto il Centrodestra.
Adesso il testo giungerà sui banchi della Camera il prossimo 13 dicembre. La proposta è stata però “modificata” per quanto riguarda il passaggio relativo all‘obiezione di coscienza che, secondo molti, snaturerebbe il testo originale.
“Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l’assistenza alla morte volontaria medicalmente assistita disciplinate dalla presente legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione“, si legge nell’emendamento contestato.
“La dichiarazione dell’obiettore – si legge ancora – deve essere comunicata entro tre mesi dalla data di adozione del regolamento” di attuazione della legge “al direttore dell’azienda sanitaria locale o dell’azienda ospedaliera, nel caso di personale dipendente“.
“L’obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al comma uno, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione“.
“L’obiezione di coscienza – conclude l’emendamento – esonera il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificatamente diretta al suicidio e non dall’assistenza antecedente l’intervento“.
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