ITALIA – Febbraio potrebbe rappresentare un mese storico per i diritti in Italia, perché la Corte Costituzionale è stata chiamata a esprimersi sull’ammissibilità di otto referendum.
Difficile che la decisione sull’ammissibilità anche di qualche singolo quesito possa arrivare in giornata, più probabile mercoledì o al massimo giovedì di questa settimana. Se la Consulta desse il via libera, il voto sarebbe tra aprile e maggio.
EUTANASIA
Il referendum per l’eutanasia è stato sostenuto da più di 1 miliardo di persone, le cui firme sono state depositate in Cassazione nel mese di ottobre scorso. Ora la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sulla sua ammissibilità in data odierna.
Questo referendum intende chiedere l’abrogazione dell’articolo 579 del Codice penale, risalente al 1930, che recita: “Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni”.
In particolare, si richiede l’abolizione del reato di omicidio per chi aiuta a morire una persona che si trova in condizioni di sofferenza insopportabile e irreversibilità della patologia, con il suo consenso.
CANNABIS
Si chiede di cancellare le pene per chi coltiva cannabis (carcere da 2 a 6 anni e multa da 26mila a 260mila euro) e la sanzione amministrativa della sospensione della patente.
LEGGE SEVERINO
Abolire l’intero Testo Unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge, è la richiesta di Lega e Radicali. Il che significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. E soprattutto l’articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado, per alcuni reati.
CONSIGLI GIUDIZIARI
Consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, è lo scopo dei referendari. Lo prevede già la riforma della ministra Cartabia, ma solo se il Consiglio dell’Ordine abbia segnalato comportamenti scorretti da parte del magistrato.
CUSTODIA CAUTELARE
Cancellando una parte dell’articolo 274 del Codice penale, si vuole ridurre l’ambito dei reati per i quali è consentita l’applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti e via i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell’indagato o di inquinamento delle prove.
MAGISTRATI
Cancellando parte delle norme attuali si vuole introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati per gli errori giudiziari. Oggi è lo Stato che risarcisce il cittadino che abbia subìto un ingiusto danno e poi si rivale sul magistrato.
ELEZIONI COMPONENTI DEL C.S.M. (Consiglio Superiore della Magistratura)
Il quesito propone di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori. L’obiettivo è arrivare a candidature individuali libere, già previste nella riforma Cartabia.
SEPARAZIONE DALLE CARRIERE
Non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pubblico ministero e viceversa nella carriera di un magistrato: è lo scopo del referendum. Oggi sono possibili 4 passaggi, che diverranno due con la riforma.
Fonte foto Ansa