Pensioni Quota 102, tutte le novità e i requisiti per accedere nel 2022

Pensioni Quota 102, tutte le novità e i requisiti per accedere nel 2022

ITALIA – Novità in arrivo per le pensioni in Italia. Per superare Quota 100, si pensa già a Quota 102 e a nuovi interventi.

Quota 102 vs Quota 100

Nel 2022, infatti, potrebbero arrivare importanti cambiamenti: saranno necessari 64 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva per poter andare in pensione.

Con Quota 100, invece, erano necessari 62 anni con 38 anni di contributi, mentre l’età standard e ordinaria per beneficiare della pensione è di 67 anni.

Facendo i calcoli, ci rientreranno coloro che negli anni di Quota 100 avevano l’età ma non i contributi. L’anno di nascita dovrà essere o il 1958 o anni precedenti.

Secondo il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, Quota 102 riguarderebbe “soltanto 15mila” persone. Pertanto, “è una presa in giro, è uno strumento che permette ai politici di dire che sono soddisfatti. Sostanzialmente rientra in gioco la legge Fornero“.

Il premier Draghi ha detto che l’obiettivo è “il ritorno in pieno al sistema contributivo, con una transizione a Quota 102“.

Ape sociale

Il Governo sta già lavorando anche a Opzione donna, all’Ape socialeampliando i soggetti che potranno usarlo” e che raggiungeranno i requisiti entro il 31 dicembre 2022.

Ci sono, infatti, un elenco di attività definite “gravose” che danno diritto alla richiesta con 36 anni di contributi (6 degli ultimi 7 devono essere impegnati in attività faticose) e 63 anni di età.

Elenco completo

Ecco quali sono i lavoratori inseriti nella lista (che è stata estesa):

  • lavoratori che hanno terminato di percepire indennità di disoccupazione;
  • conduttori di macchinari per l’estrazione di minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli
  • operai specializzati;
  • operai agricoli;
  • artigiani;
  • professori di scuola primaria, materna e professioni assimilate;
  • magazzinieri e professioni assimilate;
  • addetti alla consegna;
  • operatori della cura estetica;
  • lavoratori delle pulizie;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni;
  • tecnici della salute.

Opzione donna

Per quanto riguarda Opzione donna, invece, le lavoratrici potranno accedere al pensionamento non più con 58 anni di età e 35 di contributi, ma con 60 anni se dipendente e 61 se lavoratrice autonoma. Rientrano, quindi, le donne nate nel 1961 (dipendenti) e nel 1960 (autonome).

Immagine di repertorio