Nei tre cicli di programmazione della politica di coesione europea (2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020), la Comunità europea ha investito complessivamente 970 miliardi di euro, con l’Italia che ha ricevuto 125 miliardi di euro di fondi. L’obiettivo principale degli investimenti, lo stesso da oltre 20 anni, è ridurre il divario territoriale tra le regioni degli stati membri. Tuttavia, secondo Istat, l’Italia è l’unico grande Paese europeo che ha visto aumentare la disparità territoriale tra Nord e Sud con le medie dell’Unione Europea. Lo ha segnalato il centro studi della Cgia di Mestre elaborando una ricerca Ocse. Da premere che per la Sicilia non ci sono dati, perchè Ocse ha escluso dal suo studio le regioni a statuto speciale, ma è tutto il Sud a perdere il treno dei fondi europei.
L’ufficio studi della Cgia ha segnalato che la bassa qualità dei progetti e i tempi di realizzazione lunghi sono tra le cause principali di questo fenomeno. Le criticità sono particolarmente evidenti nel Mezzogiorno e all’interno delle amministrazioni meridionali, che spesso, ancora oggi, dopo oltre 20 anni di politica di coesione, non hanno le risorse umane e le competenze necessarie per gestire gli stessi fondi. “La lentezza burocratica e l’inefficienza cronica” si legge nella ricerca della Cgia “contribuiscono a rendere i progetti meno efficaci nell’ottenere risultati concreti per l’economia e la qualità della vita dei territori coinvolti“. Inoltre, i tempi di realizzazione prolungati delle opere pubbliche in Italia rappresentano un ulteriore ostacolo allo sviluppo economico.
Uno studio dell’Ocse ha evidenziato che l’inefficienza della pubblica amministrazione italiana ha un impatto negativo sulla produttività delle imprese private. Le regioni del Nord Italia, dove l’amministrazione pubblica è più efficiente, registrano una maggiore produttività d’azienda rispetto alle regioni del Sud, dove le istituzioni pubbliche sono meno efficienti. Il centro studi della Cgia di Mestre ha elaborato anche un grafico con dati nazionali dove si mette in relazione la produttività delle imprese e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni. Per Sicilia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta non ci sono dati. Regioni a statuto ordinario,
Secondo la Banca d’Italia, il tempo medio per la realizzazione di un’opera pubblica in Italia è di circa 4 anni e 10 mesi. Un rallentamento che ha un impatto negativo sulla competitività delle imprese private, soprattutto nelle regioni dove l’amministrazione pubblica è meno efficiente. Come quelle meridionali appunto. Spiega inoltre il centro studi della Cgia, come le disparità economiche tra il Nord e il Sud Italia sono aumentate rispetto al 2021. Secondo i dati analizzati, nel 2021, rispetto al 2000, l’indice del pil pro-capite è diminuito sia nel Centro che nel Mezzogiorno, mentre è aumentato nel Nord ovest e nel Nord est. Questa tendenza indica un ulteriore “allontanamento” tra le regioni più sviluppate e quelle meno sviluppate del Paese.
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