ROMA – È stata stamattina, alle ore 10, a Roma, la Conferenza Unificata fra Stato, Regioni e Comuni, con la quale è stato approvato il testo definitivo del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sui criteri di individuazione delle aree idonee agli impianti di fonti rinnovabili.
Le modifiche apportate al decreto e le critiche della Regione Sardegna
Il decreto, che dovrà essere emanato dal ministro Gilberto Pichetto, ha subìto modifiche ed aggiustamenti, anche alla luce delle dure critiche della Regione Sardegna.
È proprio la presidente della Regione, Alessandra Todde, a spiegarlo: “La bozza accoglie tre richieste che la Sardegna aveva presentato: avere il 100% dell’eolico offshore realizzato, riuscire ad allocare i 6,2 GW attraverso una propria pianificazione, decidendo in quali aree sviluppare le rinnovabili, e, soprattutto, poter decidere che tipo di piano energetico realizzare […] C’erano altre cose che avremmo voluto ma che saremo in grado di gestire a livello regionale“.
Le modifiche apportate al decreto per i criteri di individuazione delle zone
Ma le modifiche più ingenti riguardano i principi per l’individuazione di tali zone.
Il decreto, infatti, tiene conto “delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici, privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché di aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica“.
Non solo, stabilisce anche che “le Regioni possono stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela di ampiezza differenziata a seconda della tipologia di impianto, proporzionata al bene oggetto di tutela, fino a un massimo di 7 chilometri“, vincoli che non si applicano agli impianti già esistenti e ai loro rifacimenti.