Caro benzina, prezzi “schizzati” dal 2014: nuovo record, automobilisti infuriati

Caro benzina, prezzi “schizzati” dal 2014: nuovo record, automobilisti infuriati

ITALIA –La benzina, arrivando a 1,671 euro al litro, raggiunge un record dal 27 ottobre 2014, ossia quasi 7 anni fa, quando svettò a 1,681 euro al litro, mentre il gasolio, toccando i 1,517 euro al litro, raggiunge il valore massimo dal 27 maggio 2019, quando si attestò a 1,525 euro al litro“.

Questo è quanto denunciato dall’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, analizzando i dati del ministero della Transizione Ecologica.

Bisogna che il Governo intervenga non solo su luce e gas, ma anche sul caro benzina, riducendo le accise sui carburanti. Altrimenti queste tre voci rischiano di far schizzare verso l’alto l’inflazione con ripercussioni sul potere d’acquisto delle famiglie e, di conseguenza, sui consumi“, aggiunge.

Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, un pieno da 50 litri è aumentato di 11 euro e 46 centesimi per la benzina e di 9 euro e 88 centesimi per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 15,9% e del 15%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 275 euro all’anno per la benzina e 237 euro per il gasolio“, prosegue Dona.

In un anno, dalla rilevazione del 21 settembre 2020, quando la benzina era pari a 1.389 euro al litro e il gasolio a 1.267 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 14 euro e 10 cent in più per la benzina e 12 euro e 46 cent in più per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 20,3% e del 19,7%. Un rincaro che equivale, su base annua, a una mazzata pari a 338 euro all’anno per la benzina e a 299 euro per il gasolio“, conclude Dona.

Ancora: “Non si arresta l’impennata dei prezzi dei carburanti. Purtroppo le cattive notizie per gli automobilisti non finiscono qui. Nel silenzio generale è stato pubblicato venerdì scorso in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero delle Infrastrutture che fa decollare la tariffa di revisione dei veicoli a motore da 45 a 54,95 euro, quasi 10 euro in più, con un rincaro di oltre il 22%“.

Insomma, “il Governo, invece di ridurre le imposte sui carburanti, come ha fatto per luce e gas, ha pensato bene di dare il via libera, dal primo novembre, all’aggiornamento della tariffa per la revisione, gravando ulteriormente sui già tartassati automobilisti” denuncia l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori“.

Immagine di repertorio