ITALIA – La domanda che si stanno facendo milioni di italiani è: “verrà effettuata una proroga per il bonus facciate anche nel 2022?“. Dalle ultime voci trapelate dal Governo è difficile pensare che il bonus venga prolungato anche per il prossimo anno anche se l’ultima parola spetterà alla legge di Bilancio del 2022.
Quindi adesso come bisognerà operare per sfruttare al massimo la maxi-agevolazione del 90% valida per gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi?
È importante affermare, intanto, che per le spese sostenute nel 2021 la detrazione del 90% è sicura. Per le persone, i professionisti e gli enti non commerciali vale il principio di cassa: quindi non conta la data in cui si esegue l’addebito ma il bonifico. Per le imprese, invece, si applica il criterio di competenza quindi il periodo di finalizzazione dei lavori eseguiti e accettati dal committente, a prescindere dal flusso dei pagamenti.
Ricordiamo che il bonus facciate è un’agevolazione che consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021 (stesso procedimento per il 2022) per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.
In base a ciò che è stato detto che per usufruire del bonus facciate occorre essere:
- Proprietari dell’immobile;
- Conduttore;
- Nudo proprietario;
- Usufruttuario;
- Averlo a disposizione in comodato d’uso, gratuito o oneroso.
Gli edifici che possono disporre di questa misura devono essere nelle zone A e B indicate dal decreto ministeriale numero 1444/1968 o in zone ad esse assimilabili in base alla normativa della Regione e dei regolamenti dei Comuni:
- Zona A: comprende il centro storico (edilizia storica);
- Zona B: zona di completamento (edilizia residenziale).
Per ottenere l’agevolazione fiscale e ritoccare le facciate degli edifici non è necessario che i lavori finiscano nel 2021. Eventuali spese pagate nel 2022 beneficeranno del bonus che sarà in vigore in quel periodo: perciò, secondo le disposizioni del Governo, contenute nel Documento programmatico di bilancio e da confermare in legge di Bilancio, dovrebbe esserci la detrazione del 50% sulle ristrutturazioni edilizie (il 50% è solo decurtazione Irpef mentre il bonus facciate è anche Ires).
Se dovesse esserci la proroga per il bonus anche nel 2022 continuerà ad esserci il 90% valido per le facciate esterne. Per le facciate interne, invece, rimangono le agevolazioni del 50 o 65%.
Chi si fa finanziare e vuole rimborsare il prestito cedendo il credito d’imposta alla banca, deve sapere con precisione ciò che pagherà durante l’anno corrente mentre chi vuole anticipare il costo dei lavori può limitarsi a cercare un acquirente del credito che si realizzerà il 31 dicembre.
Un aspetto da non sottovalutare, infine, riguarda i lavori effettuati in condominio. Il pagamento che determina l’accesso all’agevolazione sarà quello effettuato dall’amministratore di condominio all’impresa, non il versamento delle singole quote da parte dei condòmini.
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