Vendemmia, un’arte senza tempo: le fasi della produzione, dall’acino d’uva del grappolo al vino

Vendemmia, un’arte senza tempo: le fasi della produzione, dall’acino d’uva del grappolo al vino

ITALIA – Sta per concludersi il periodo della vendemmia, che caratterizza come ogni anno principalmente i mesi di settembre e ottobre. Però in Sicilia, già dalla fine di agosto, al termine dell’estate, comincia la raccolta effettiva dell’uva.

La vendemmia, un’arte senza tempo

Il periodo esatto varia in base alle zone dell’Isola, e in alcuni casi, si protrae fino a novembre. Inoltre, esistono delle fasi ben precise che riguardano la produzione di alcune varietà di vino specifiche.

Bisogna tra l’altro tenere in considerazione anche diversi elementi che influenzano il periodo della vendemmia. Ad esempio, tra questi rientrano l’altitudine, il clima, la tipologie di vitigno e il vino stesso che s’intende ottenere.

Solitamente al Nord Italia o nelle zone più fredde, in cui le temperature diminuiscono “prima”, ci sono le fasi di raccolta che si “spostano”. In questi luoghi infatti, come accennato in precedenza, la vendemmia può essere praticata anche a novembre, in autunno inoltrato.

Al Sud invece, specialmente in Sicilia, nelle aree in cui il clima mite/caldo permane a lungo, la raccolta avviene prima, di solito verso settembre, massimo ottobre. Occorre ricordare però, che ogni distesa di viti, ha un suo particolare ciclo di maturazione.

I passaggi, dall’acino d’uva del grappolo al vino

Tutto dipende dalla varietà. Il risultato che si vuole raggiungere, si basa in primis su questo fattore. Ogni vitigno infatti, possiede delle caratteristiche che delineano la qualità di uva, e conseguentemente il vino che si produrrà dopo la raccolta.

Alcune di queste peculiarità, capaci di fare la differenza, sono la forma delle foglie, il colore degli acini nei grappoli d’uva, la loro aromaticità, e il periodo di maturazione, che cambia, come scritto sopra, in base al tipo di vino da produrre.

Infatti, tutti questi fattori incidono sul risultato, e la varietà di uva coltivata è proprio il punto principale, in grado di determinare il prodotto finale.

La “scheda tecnica” del vigneto

Quando si ha un vigneto, con un’area in cui è possibile coltivare intere distese di viti, bisogna organizzare anche una sorta di “scheda tecnica“, in modo da avere l’intera situazione sotto controllo.

Alcuni dei dati da inserire sono le caratteristiche del terreno (argilloso, sabbioso, calcareo o altro), l’ubicazione esatta con delle informazioni sulla posizione geografica (latitudine, esposizione/orientamento, clima e condizioni ambientali), e dei dettagli utili sulle viti e sul vigneto in generale, come la sua “età“, il tipo d’innesto, per la parte superiore dedita alla produzione del fusto e dei grappoli, e di portainnesto, ovvero la pianta a livello inferiore che porta con sé e fornisce le radici.

Il documento deve inoltre includere il numero di viti per ciascun ettaro, le tipologie di uva coltivate in percentuale, e la gestione sia delle fasi di “crescita” e cura, come le tecniche di potatura, il controllo del suolo, la manutenzione con irrigazione e trattamenti vari, che degli step della produzione, dalla coltivazione alla raccolta.

Il significato simbolico della vendemmia

Riguardo invece l’aspetto simbolico, si tratta di uno dei momenti più attesi dell’anno, soprattutto per chi lavora nell’ambiente agricolo. Questo periodo infatti, nelle regioni viticole, una tra queste è proprio la Sicilia, viene percepito maggiormente.

Le persone sentono/vedono questa fase della vendemmia come convivialità e incontro, per stare tutti insieme e trascorrere alcune giornate in “gruppo” (famiglia e/o amici), per il raggiungimento di un unico obiettivo, ovvero quello di produrre del vino.

Solo nella nostra Regione infatti, sono presenti ben 455 cantine. Nell’intero territorio, dal versante Occidentale a quello Orientale, i produttori di vino, sia in grande (come nel caso delle aziende rinomate/conosciute), che in piccolo (pensiamo ad esempio a coloro che svolgono quest’attività in proprio e per passione), sono davvero parecchi.