ITALIA – Un anno fa ci lasciava – all’età di 91 anni – Ennio Morricone, grande compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore italiano. Un artista completo, la cui vita è stata sempre scandita dalle note più belle.
“La musica è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno“, diceva. Un viaggio introspettivo, da compiere necessariamente per arrivare agli altri e questo Morricone lo sapeva bene: “Quando scrivo nessuno mi può aiutare, perché chi scrive ha qualcosa di personale da dire. La musica esige che prima si guardi dentro sé stessi, poi che si esprima quanto elaborato nella partitura e nell’esecuzione. Il risultato di questo lavoro raggiunge chi lo ascolta“.
Si sa, la musica eleva, fa innamorare, “viaggiare” e cura i cuori e le menti. Pur essendo estremamente riservato, il grande compositore ha conquistato tutti e ha lasciato un’immensa “eredità musicale“.
La vita
Nato il 10 novembre 1928 a Roma, Ennio Morricone ha studiato composizione al Conservatorio, dove già si era diplomato in Tromba nel 1946 e in Strumentazione per banda nel 1952.
Inizia così la sua carriera artistica: il primo step fu la musica moderna, lavorando prima come orchestratore e direttore d’orchestra in campo discografico, poi come compositore per il teatro, radio, televisione e cinema dove si raggiunse il climax della sua magnificenza, con tantissime e apprezzatissime colonne sonore, ancora oggi famose.
Oltre 500 composizioni e non solo!
Nello specifico, sono più di 500 i brani composti per cinema, televisione e artisti internazionali. Tra l’altro, ha ottenuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame, oltre a importanti riconoscimenti quali l’Oscar alla carriera nel 2007 e per la migliore colonna sonora nel 2016 grazie a The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
Inoltre ha vinto anche 10 David di Donatello, 4 Golden Globes, 3 Grammy Awards, 6 BAFTA, 11 Nastri d’Argento, 2 European Film Aeards, 1 Leone d’Oro alla carriera e 1 Polar Music Prize.
Oggi, quando si pensa a Ennio Morricone, è immediato il collegamento con Sergio Leone, regista di diverse pellicole western, le cui colonne sonore furono opera proprio del grande Morricone.
L’amore per Maria… e la Sicilia
Per quanto riguarda l’amore, rimase sempre fedele alla moglie Maria Travia, amica della sorella di Ennio Morricone. Si innamorarono nel “dolore”: lei ebbe, infatti, un incidente che la costrinse a rimanere immobile a letto ingessata dal collo alla vita.
Il Maestro era solito andare a trovarla ogni giorno e la conquistò così: con dolcezza e presenza. I due, poi, si sposarono ed ebbero anche 4 figli, uno dei quali seguì le orme del padre.
Sua moglie, tra l’altro, era di origini siciliane e questo alimentò il legame con la Sicilia da parte di Morricone. Ha capito, così, da vicino cosa vuol dire essere parte dell’Isola del Sole, l’essenza di quella che potremmo definire “sicilianità”.
Il compositore, a tal proposito, aveva dichiarato: “Questa terra è bella anche per le sue contraddizioni oltre che per la sua umanità. Quello siciliano è un popolo eletto nei migliori casi e nei peggiori. E credo che a prevalere sia certamente il suo lato positivo“.
La lettera prima di morire
Come accennato, era il 6 luglio 2020 quando, a seguito di una rovinosa caduta, si fratturò il femore senza più riprendersi. Ennio Morricone è deceduto lasciando un vuoto incolmabile nel panorama musicale italiano e non solo. È sepolto al Cimitero Laurentino di Roma.
Prima di morire, però, il compositore ha elaborato una bellissima e commovente lettera d’addio, per “salutare” l’ultima volta tutti coloro che hanno fatto parte – del tutto o solo per un po’ – della sua vita.
Il suo scritto inizia in medias res: “Io, Ennio Morricone, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati vicini e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio (si riferisce a Giuseppe Tornatore, ndr) e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita”.
“C’è solo una ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita”, prosegue.
“Voglio ricordare con Amore le mie sorelle Adriana, Maria e Franca e i loro cari, e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea e Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati“, aggiunge.
“A lei il più doloroso Addio”
L’ultimo saluto va proprio a lei, la donna della sua vita da sempre e per sempre: “Per ultima Maria, ma non ultima. A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A lei il più doloroso Addio“.
Il compositore non temeva la morte, ma più volte aveva espresso la sua preoccupazione più grande: lasciare la sua amata compagna senza di lui. Il suo desiderio, infatti, sarebbe stato quello di partire per l’ultimo viaggio insieme.
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