ITALIA – Tra le feste più amate dagli italiani, la Pasquetta, o Lunedì dell’Angelo, occupa un posto speciale. È il giorno che segue la Pasqua, spesso vissuto come un momento di leggerezza dopo la solennità religiosa, un’occasione per ritrovarsi con amici e familiari in gite fuori porta, scampagnate o semplici pranzi all’aperto.
Il significato religioso: l’incontro con l’Angelo
Il vero nome di questa ricorrenza è Lunedì dell’Angelo, e fa riferimento all’episodio narrato nei Vangeli, in cui le donne giunte al sepolcro di Gesù lo trovano vuoto. È proprio un angelo ad annunciare loro che Cristo è risorto.
Questo momento rappresenta la prima manifestazione della vittoria sulla morte, il messaggio centrale della Pasqua cristiana. La Chiesa ha voluto dedicare un giorno alla memoria di questo evento, celebrando la figura dell’angelo messaggero della Resurrezione.
Una festa “laica”
Se la Pasqua è un giorno di raccoglimento spirituale, la Pasquetta ha un’anima più popolare e conviviale, dove la spiritualità lascia spazio alla socialità.
Sin dai tempi antichi, infatti, il giorno dopo la Pasqua veniva vissuto come momento di distensione, un giorno “di mezzo” per prolungare la festa e godere dell’inizio della primavera.
In passato erano frequenti le gite organizzate dalle parrocchie o dalle comunità, che si ritrovavano all’aperto per pranzare insieme, cantare e giocare. Questo spirito si è conservato nel tempo, anche se oggi è diventato più “laico“, ma non meno sentito.
Il mito della gita fuori porta
La Pasquetta ha assunto, nel tempo, quasi il valore di un rito collettivo. In Italia è diventata la giornata simbolo delle scampagnate: zaini in spalla, cibo preparato con cura, tovaglie stese sui prati e i cosìdetti “arrusti e mangia“.
È una celebrazione della natura che rinasce, della convivialità, del piacere delle piccole cose. Non è raro che, nonostante il meteo incerto che spesso caratterizza il lunedì di Pasquetta, le famiglie decidano comunque di uscire, sfidando il tempo con entusiasmo e ironia.
Fa parte della tradizione, quasi fosse una prova di resistenza primaverile.
Tra sacro e profano
Ciò che rende la Pasquetta affascinante è il suo doppio volto: un giorno nato da un evento sacro, che nel tempo è diventato anche un momento profano di gioia condivisa. È la dimostrazione di come la religione e le tradizioni popolari spesso si intreccino armoniosamente, dando vita a celebrazioni che uniscono significato e leggerezza, fede e festa.