La strada per la Verità sfida vicoli ciechi, affacciati su porte dietro cui si cela un dedalo di mistero. Stiamo per disquisire di un romanzo che giallo non è, eppure un’anomala fibrillazione nata da un battito normale appare già dal cigolio inquietante delle prime pagine.
Non sarà certo uno spoiler anticipare che le convulsioni del battito guariranno non prima del semaforo rosso acceso sulla parola fine. Il lettore dovrà imparare a convivere con un sé alterato dalle righe prodighe di respiro tenuto in sospeso.
L’apertura di un testamento è di per sé un momento solenne che coinvolge l’emotività dei presenti, li sottrae al banchetto di dubbi e incertezze sulle ultime volontà del de cuius.
Venezia. Nello studio notarile sconosciuto ad Alianna Braschi, archeologa e direttrice del Museo di Messina, la giovane ricercatrice scopre di essere stata nominata erede del Cavalier Alfonso Ricciardi. Non è però l’unica a beneficiare dell’eredità consistente in un patrimonio mobiliare ed immobiliare di immenso valore.
Il dottor Marco Stagnoli, professore di fisica laureato all’Università di Harvard, condivide con lei, sua ex dei giorni poveri di anni, il titolo di erede del Cavalier Alfonso Ricciardi.
Chi era Alfonso Ricciardi? Perché ha devoluto tutti i suoi averi ai due giovani studiosi?
Spetterà ad un connubio alquanto improbabile dare la chiave di lettura del rebus, la cui soluzione è da ricercare negli studi del Cavaliere. Da Venezia a Messina il mistero corre. Leggendo di vicoli, canali, ponti sotto cui sigillare promesse, angoli remoti delle due città sul mare, ci si ritrova tra le mani la mappa di un viaggio pianificato da luoghi esclusivisti alla vendita di profumi che solo un panorama azzurro sia in orizzontale che in verticale può offrire.
Al centro dello scenario idilliaco, Elena Camaioni, critico letterario e blogger, studiosa di misteri delle civiltà antiche, diventa attrice protagonista di questa scrittura specializzata in arti magiche brillantemente accostate al soprannaturale.
Con la stessa ingenuità delle prede innocenti, si susseguono le disavventure in ripida discesa sulle vite di Alianna e Marco, spinte dal tempo feroce che non concede il ritardo. È tutta una corsa a perdifiato verso la meta a malapena visibile a causa di sparuti indizi, il più delle volte vere e proprie calamite dell’inganno.
Alianna e Marco sono protagonisti a metà del labirinto ghiotto a tante, troppe figure equivoche. Sarà bene fidarsi di un tacco a spillo associato alla chioma bionda di una donna ben consapevole del suo fascino indiscreto?
Lei si chiama Cristina Ida, nella sua rete di femme fatale cadranno molte cravatte attorno al collo di un mai uomo. Strategie di antico costume, esercitate da una donna per disattivare a qualunque costo la bussola programmata per la Verità. Ci sarà da decriptare codici millenari propedeutici a riti occulti consumati nel ventre delle due città. Nei sotterranei vietati all’occhio imprudente del pubblico, la soluzione al rebus archeologico si ostina a non cedere il passo all’arresa. Non sono ammesse soste in soccorso agli affanni: il nodo centrale si focalizza nella deviazione all’appuntamento con una ipotizzata catastrofe.
Fantathriller. Questa la denominazione autentica della scrittura prodotta da una studiosa delle discipline esoteriche, primo tra tutti lo sciamanesimo. In una intervista, Elena Camaioni ha dichiarato questa passione nata dalla lettura di Dan Brown in relazione alle opere d’arte criptate da una simbologia sconosciuta ai più.
“Le steli del Museo regionale mi hanno dato lo spunto per cominciare a chiedermi se e quanti fossero, a Messina, i luoghi e i monumenti misteriosi: e man mano che approfondivo gli studi, ho scoperto che tutta l’opera di Montorsoli ha un codice muto non accessibile ai più, e che la storia della città ha conosciuto intellettuali esotericamente orientati, come Maurolico che espressamente cito in ‘Nessun Dorma’. Mi si è aperto un mondo davanti agli occhi, e la mia voglia di scoprire è andata via via aumentando, con sorprese che non ti immagini”.
Acquisita l’ispirazione dell’opera dopo una visita al Museo Regionale di Messina, la scrittrice si proietta nel mare magnum del sottobosco impenetrabile della città dello Stretto, chiedendo ospitalità al grembo sotterraneo della sua città. Uno studio concentrato sul ritrovamento di due antiche steli egizie nell’abside della Cattedrale di Messina, ratifica un “oltre” sradicato da civiltà sommerse.
“Ricordi la chimica, il legame fra gli atomi? Ci sono legami semplici, doppi e tripli. Ci sono forze di attrazione forti o deboli, ci si lega o ci si respinge secondo regole oscure ai più. E lo stesso avviene fra persone. Hai presente quando hai istintiva simpatia o repulsione per qualcuno? La psicologia parla di prossemica, di gestualità inconscia che lancia segnali impliciti captati dalla mente. In realtà è solo una questione energetica: sono le anime che si riconoscono, prima ancora dei corpi. Ci sono alchimie fra persone che catalizzano potenziali umani che il raziocinio non può comprendere “.
Si è rivelato un accorgimento descrittivo la separazione delle individualità dei due protagonisti, ponendo l’accento esclusivo alla voce alternata, somma esecuzione della mappa di vita libera da interferenze estranee.
“Nessun dorma” lontano dalle realtà attratte dai campi magnetici, la cui energia dispensa sollievo alla specie umana fallibile solo se sceglierà di restare indifferente di fronte alla Verità. L’anima presuppone un appuntamento quotidiano a porte chiuse tenute a stretto contatto con un sè allergico alla menzogna.