ITALIA – Ottant‘anni fa nasceva Lucio Battisti, grande cantante, autore, compositore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico italiano; la maestà delle sue canzoni ha fatto danzare e tutt’ora continua a farlo, intere generazioni. Nel 1943, a distanza di un solo giorno, 4 e 5 marzo, sono nati due grandi artisti, Lucio Dalla e Lucio Battisti. Entrambi i cantanti, purtroppo sono deceduti troppo presto ma hanno scritto la storia della musica italiana.
Battisti è morto improvvisamente, mentre era ricoverato nell’ospedale San Paolo di Milano in gravi condizioni, dove avrebbe affrontato un intervento d’urgenza. Ricoverato per undici giorni non è stata effettuata nessuna comunicazione sulle sue condizioni di salute, per volere della famiglia. Giorno 8 agosto 1998 Lucio viene spostato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale, dove si è spento la mattina del giorno seguente. Le cause della morte non sono mai ufficializzate, si suppone che sia avvenuta per un linfoma maligno al fegato. Mentre altri sostengono abbia sofferto di glomerulonefrite.
Il cantante è attualmente sepolto nel cimitero del Comune di Brianzolo, in provincia di Lecco.
Autore di molte canzoni di successo. Tra le sue canzoni più famose possiamo ricordare “Giardini di Marzo” pubblicata nel 1972 e scritta per lui da Mogol, parla della storia di Battisti e degli anni difficili che ha vissuto dopo la guerra, in cui era colpito da povertà e difficoltà in famiglia.
“I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori
Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti ‘Tu muori’
Se mi aiuti, son certa che io ne verrò fuori
Ma non una parola chiarì i miei pensieri
Continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri”
Con il singolo “Il mio canto libero” pubblicato nel 1972, Battisti richiama valori d’amore, passione e libertà nelle persone, contrapposti ad un mondo che tende a soffocare le emozioni delle persone. Il brano è stato pubblicato all’interno dell’omonimo album “Il mio canto libero“, il testo della canzone è stata scritta da Mogol, che si è ispirato alla propria vita. Mogol l’ha scritta dopo la separazione dalla moglie e l’incontro con la nuova compagna Gabriella Marazzi, con la quale ha acquistato un mulino e un cascinale.
In un mondo in cui l’amore è spesso soffocato dai silenzi, Battisti canta: “Il mio canto libero sei tu, e l’immensità si apre intorno a noi, al di là del limite degli occhi tuoi“. L’amore tra la coppia, che è costretta a vivere in un mondo prigioniero, riesce a tenerli uniti e liberi, come quando Battisti canta: “Respiriamo liberi io e te, e la verità si offre nuda a noi“.
Nel 1980 Lucio Battisti compare per l’ultima volta in un programma televisivo “Musik & Gäste” di un emittente svizzero, cantò il brano “Amore mio di provincia” e “Una giornata uggiosa“, vestito con una camicia oversize rosa, pantaloni bianchi e zoccoli di mare.
Oggi Lucio Battisti avrebbe compiuto 80 anni e per la musica che ha donato agli italiani – e non solo -, non possiamo far altro che omaggiarlo e ricordarlo come il grande artista che era e sarà.
In foto il cantante Lucio Battisti
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