Cultura

La Pasqua “in giro” per l’Italia: dalle processioni al gioco del Truc

ITALIA – Il bel Paese si sa, ha una cultura unica, con tradizioni molto antiche e particolari che difficilmente si ritrovano in maniera così variegata nel panorama internazionale. Ma gli italiani come festeggiano la Pasqua? Difficile elencare tutto.

Sicilia

Iniziamo da Enna, dove la tradizioni della Pasqua affondano le radici nel periodo della dominazione spagnola. Il momento più folcloristico lo si ha nel Venerdì Santo, quando tutte le Confraternite si ritrovano nel Duomo per svolgere la “Processione degli Incappucciati”. Partecipano più di mille confrati, con indosso tuniche ampie e cappucci bianchi, che precedono le vare del Cristo Morto e dell’Addolorata dando avvio al corteo funebre.

A Palermo si svolge “Il ballo dei diavoli” di Prizzi, tradizione che inizia nel pomeriggio della domenica di Pasqua. Si cammina per le strade del paese, dove la “Morte” vestita di giallo e con una maschera particolare, è “scortata” dai diavoli, in tuta rossa e con i volti coperti.

Lungo il loro cammino ballano, cantano e “importunano” i passanti con richieste di denaro. Il percorso si interrompe in piazza Barone quando si concretizza l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna. Qui avviene una contesa tra i diavoli e gli angeli che sono arrivati per placare le molestie e i disordini, riuscendo nel loro intento e ristabilendo la pace.

Toscana

Firenze e “Lo Scoppio del Carro“, tradizione fiorentina che va avanti da più di 4 secoli. Si inizia la domenica mattina, quando il Carro, carico di fuochi d’artificio e trainato per le vie storiche da due coppie di buoi, arriva davanti alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Al canto del “Gloria“ l’arcivescovo, dall’altare del Duomo, accende col fuoco sacro un razzo a forma di colomba (simboleggia lo Spirito Santo), il quale, tramite un meccanismo a fune, percorre tutta la navata centrale della chiesa e raggiunge all’esterno la torre, innescando la miccia, facendo scoppiare i fuochi d’artificio.

Friuli -Venezia Giulia

Una tradizione per i più piccini arriva in provincia di Udine, a Cividale, dove si pratica almeno dal XVIII secolo, “Il gioco del Truc“, che consiste nel far scivolare lungo un cantino di sabbia alcune uova di gallina cotte, con l’obiettivo di farle toccare tra loro, chi colpisce l’uovo dell’avversario ottiene un premio.

Immagine di repertorio

Clara Maria Grasso

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Clara Maria Grasso
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