Il Giorno della Memoria: quando il male prevale sul bene

Il Giorno della Memoria: quando il male prevale sul bene

ITALIA – Come cancellare lo scempio avvenuto nei territori sotto occupazione della Germania nazista. Esistono vari modi per alludere allo sterminio di massa che ha coinvolto gli ebrei come “olocausto” che si riferisce ad un sacrificio religioso in cui viene bruciata la vittima, prerogativa che allude ai forni crematori.

Il secondo termine è “Shoah”, che significa catastrofe improvvisa e terribile. Concetto contestato nel tempo perché suggerisce che la cruente esperienza appartiene esclusivamente al popolo ebraico nonostante coinvolga tutta la vicenda storica occidentale.

Genocidio”, invece, fa riferimento a un insieme di atti compiuti per distruggere un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.

L’ISTITUZIONE DELLA GIORNATA

Il 27 gennaio è diventata la data simbolica della Shoah perché nel 1945 le truppe sovietiche della 60esima Armata del “1° Fronte ucraino” scoprirono e liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il complesso, nei pressi della città polacca di Oświęcim, era il più grande campo di sterminio realizzato dai nazisti, il simbolo del più grande genocidio del 900.

Dato il significato simbolico della data, il 20 luglio del 2000, in Italia è stata approvata una legge composta da due semplici articoli.
Questa legge istituisce ogni 27 gennaio il “Giorno della Memoria”: una commemorazione pubblica non soltanto della Shoah, ma anche delle leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti le persone che sono state uccise insieme a tutti coloro che si sono opposti alla soluzione finale voluta dalla macchina dello sterminio nazista.

Questa legge prevede l’organizzazione di incontri ed eventi di riflessione, rivolti in particolare alle scuole e ai ragazzi. La funzione è quella di non dimenticare questo momento drammatico del nostro passato affinché, come dice la stessa legge, simili eventi non possano accadere mai più.

LA DUPLICE INTERPRETAZIONE SUL MASSACRO

In merito a quanto avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, si diffonde una duplice interpretazione sull’operato di Hitler e soci:

• quella funzionalista in cui il sistema tedesco non si basa solo sulla volontà del Fuhrer e non è dimostrata l’esistenza di un piano preordinato di sterminio della popolazione ebraica;

• l’interpretazione intenzionalista fa leva sul fatto che i nazisti volessero giungere a una radicale eliminazione degli ebrei. L’avvento del conflitto è stata l’occasione perfetta per mettere in atto un sentimento di odio e violenza verso il prossimo.

ANTISEMITISMO E IL SENTIMENTO DI TRISTEZZA NEL RICORDARE

L’antisemitismo particolarmente aggressivo adottato dai tedeschi sfociava in massacri che avrebbero scritto pagine di storia piene di ferite profonde e difficili da rimarginare.

Mantenere viva la memoria fa onore a tale universale impegno. La ricorrenza del Giorno della Memoria non dovrà essere considerata mai un adempimento formale della legge che l’ha istituita. Essa ha ragione di essere un’occasione da non perdere per fare chiarezza e convincimento con chi vuole cancellare il ricordo di quegli eventi per varie ragioni.